Un piano criminoso decisamente ben congegnato, quello messo in atto da una coppia di tossicodipendenti lombarda, rispettivamente di 29 e 28 anni: lei, fingendosi una escort, adescava potenziali clienti via web, ottenendo informazioni personali e ricattandoli, senza tuttavia fornire nessuna prestazione. Sarebbero stati decine gli uomini caduti nella “trappola” ideata dai due, tanti da aver ottenuto, in circa quattro mesi di “attività”, una somma vicina addirittura ai 50 mila euro.
Lo schema dei fidanzati-estorsori era sempre lo stesso, semplice quanto efficace, una vera e propria “sextortion”: le vittime del ricatto venivano adescate tramite un annuncio su un sito internet riportante il numero telefonico galeotto, chiamando il quale era possibile ottenere un appuntamento. Poi, quasi sempre via Facebook, i ricattatori riuscivano a risalire a dettagli e dati intimi delle loro vittime, mettendo così in atto il loro ricatto: la finta escort, richiamava il suo “cliente” con la scusa di accordarsi sul prezzo, iniziando con lui un fitto scambio di messaggi; a partire dalla telefonata successiva, però, gli uomini ricevevano minacce e richieste di denaro: sullo sfondo, lo spettro della rivelazione del sedicente “rapporto” a familiari e amici.
A far scattare le indagini, sarebbe stata la denuncia di un ragazzo di diciotto anni il quale, dopo essere caduto nell’inganno dei due, si sarebbe comunque rifiutato di versare la somma richiesta in cambio del loro silenzio. Secondo quanto riportato, al momento, le denunce risulterebbero una decina, ma le truffe riuscite potrebbero essere almeno il triplo, se non oltre. Grazie a questo sistema di ricatti e minacce, i due fidanzati hanno accumulato, a partire dallo scorso agosto, una somma di denaro per l’appunto decisamente consistente. Le spese effettuate, tuttavia, hanno riguardato esclusivamente la soddisfazione della loro dipendenza dalla cocaina: “Quando siamo andati ad arrestarli nel loro appartamento di Cinisello Balsamo – hanno spiegato le Forze dell’ordine a Milano Today – la loro casa era fatiscente… Le richieste partivano da cento euro e arrivavano anche a duecento per volta, da versare sempre su carte prepagate. Il prezzo variava a seconda del profilo della vittima. In genere, comunque, si fermavano alla quarta richiesta di soldi per non tirare troppo la corda”.