L'ideologia abortista può portare, purtroppo, a picchi di disgusto. L'ultima idea si chiama “Doom Fetitio”, un videogioco in cui bisogna procurarsi una droga che induce l'aborto per schivare le resistenze di preti cattolici, polizia e donne pro-life. Lo scopo finale è uccidere quello che viene definito “il boss”, cioè un feto piuttosto grande, di 20 settimane. Il videogioco, uscito a metà luglio, è frutto della mente di alcuni sostenitori della legalizzazione dell'aborto in Argentina, dove una legge in questo senso è stata approvata alla Camera nel giugno scorso e si attende l'8 giugno che si esprima in proposito il Senato.
Come riferisce il sito degli Universitari per la Vita, una volta compiuta la sua missione di uccidere il feto di 20 settimane, il giocatore vede apparire sullo schermo il messaggio “Hai sconfitto fetito! Corri a dare il misoprostol a tutti coloro che ne hanno bisogno, così potranno batterlo anche loro!”. Il misoprostol è un farmaco che previene le ulcere indotte da farmaci anti-infiammatori, ma che provoca anche l'aborto. Le pastiglie in questione, tuttavia, possono avere gravi effetti collaterali. Sempre gli Universitari per la Vita riportano il racconto di una donna a Crux la quale, incinta di otto settimane nel 2015, morì per le complicanze dovute all'assunzione del misoprostol per interrompere la gravidanza. E se la legge sull'aborto in discussione in queste settimane in Argentina dovesse essere approvata, le giovani dai 16 anni potranno acquistare questo farmaco senza l'autorizzazione dei genitori.
L'autrice del videogioco, Florencia Rumpel, afferma in un sito specializzato che la sua invenzione ha una missione sociale, quella di denunciare chi si batte per il diritto alla vita del bambino non nato. Come avviene nella dialettica su questo tema, il concetto di diritti viene però stravolto. “Ciò che queste persone anti-diritti stavano facendo era semplicemente ridicolo, e qualcuno lo doveva far notare“, ha detto. Ciò che inoltre fa notare il videogioco è che l'aborto è un omicidio. Si parla infatti di uccidere il feto. Anche nel cattivo gusto, a volte, c'è spazio per affermare la verità.