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Scandalo in Germania, violenze nel campo profughi di Burbach

Calci, pugni, abusi e torture di ogni tipo: potrebbe sembrare una prigione come Guantanamo o Abu Ghraib, invece è la civile Europa. E’ il campo profughi di Burbach, Renania Settentrionale-Vestfalia: da un video di soli 15 secondi inviato da un giornalista alla Polizia, si intuisce tutta la disperazione dei rifugiati. I protagonisti sono i dipendenti di una società di sicurezza privata di Norimberga, a cui è stato affidato il compito di mantenere l’ordine nel campo.

Nel video gli addetti della società Ski costringevano un rifugiato a distendersi su un materasso sporco di vomito, tra insulti e risate: dopo poco sono spuntate anche fotografie in cui le guardie premono i loro scarponi a punta sul collo di un detenuto steso a terra, con le mani legate dietro la schiena. Un centinaio di rifugiati del campo son stati chiamati dagli inquirenti: hanno raccontato che gli abusi e le percosse sono andati molto oltre le immagini di quel video.

Le immagini hanno scandalizzato l’intera regione: tanto che le autorità locali hanno disdetto immediatamente il contratto tra il centro, in cui la gestione è in parte pubblica, in parte di due società private, la Ski e l’European homecare. I quattro agenti responsabili delle violenze sarebbero stati già individuati dalle autorità di polizia: due di loro, sono già noti alle forze dell’ordine per uso di droghe e violenze.

Anche il sindacato di polizia si è espresso sulla vicenda, accusando il metodo della gestione esterna: “A volte – spiegano i rappresentanti delle forze dell’ordine – siamo costretti ad assumere persone da tenere sott’occhio, delle quali non si conosce il profilo umano”.  Secondo il sindacato, infatti, la sicurezza nel campo profughi è un ambito talmente delicato da non poter essere affidata ad aziende sganciate dai controlli pubblici.

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