L’Italia, “popolo di poeti, di santi, di navigatori”, ma non di lettori. In ben 687 Comuni sopra i 10 mila abitanti (equivalente all’8,6% del totale) non esiste infatti uno straccio di libreria. Sono presenti ristoranti, cinema, pub ma neanche un locale adibito alla vendita di quegli oggetti che un tempo erano considerati una ricchezza.
Nei (quasi) settecento comuni vivono circa 13 milioni di italiani che – per comprarsi un libro, devono “emigrare” nel comune limitrofo o essere esperti di acquisti sul web. Il dato – che desta preoccupazione non solo tra gli “addetti ai lavori” dell’editoria – è emerso da un’analisi dell’Ufficio studi dell’Associazione Italiana Editori (Aie) presentata nei giorni scorsi durante la Fiera nazionale della piccola e media editoria, ospitata al Palazzo dei Congressi dell’Eur a Roma.
Dall’indagine della Aie risulta che il 21,1% della popolazione residente in comuni con più di 10 mila abitanti non ha una libreria vicino. Dal computo sono stati esclusi quei Comuni dove sono presenti cartolibrerie, edicole-negozio e centri commerciali con librerie. Fanalino di cosa nella lettura è il Sud dove, nonostante gli illustri nomi nella letteratura classica e contemporanea, la percentuale di assenza di librerie impenna fino al 33,3%, vale a dire un comune su tre senza una libreria. Al secondo posto, a sorpresa, il laborioso Nord Est, in cui il 20,5% (1 comune su 5) è altrettanto “orfano”. Seguono le Isole, con uno sconfortante 15,1%.