A Catanzaro sono stati indagati 29 consiglieri su 32, per una presunta truffa legata ai gettoni di presenza: figuravano presenti e non lo erano o, al massimo, partecipavano per poco tempo, rendendo di fatto impossibile svolgere le riunioni. Agli atti risultavano però addirittura i verbali delle sedute “fantasma” come raccontano le immagini delle telecamere nascoste piazzate dai carabinieri che mostrano un palazzo comunale deserto. Chissà come si sono sentiti quei tre consiglieri non coinvolti nelle indagini, se hanno provato una sensazione di solitudine o soddisfazione.
Le accuse
Le accuse, a vario titolo, per i 29 consigliere del comune di Catanzaro sono quelle di truffa aggravata per erogazione pubbliche, falsità ideologica, uso di atti falsi. Gli indagati sono complessivamente 34. La truffa sarebbe avvenuta attraverso la falsificazione dei verbali delle sedute e, solo in due mesi del 2018, l’incasso indebito sarebbe stato di 22.000 euro. In altri casi i consiglieri sarebbero stati assunti da imprese compiacenti che si facevano rimborsare le ore di assenza dal lavoro (per la falsa partecipazione alle sedute) dal municipio di Catanzaro che in questo modo avrebbe speso senza giustificazione 300.000 euro. Insomma, da destra a sinistra, comprese le liste civiche, in un contesto di perfetta parcondicio, sono coinvolti i consiglieri dei partiti dell’intero arco politico del Comune di Catanzaro.