La città di Roma non conosce pace. Di tanto in tanto, oramai, i romani sono costretti a dover sopportare la presenza di manifesti blasfemi, oltraggiosi nei confronti di Cristo e della Madonna. L'ultimo episodio risale ai giorni scorsi, nel pieno delle festività pasquali, quando a Rione Prati, in alcune pensiline, nello spazio riservato alle bacheche e chiuso a chiave, sono apparse immagini che mischiano il sacro al profano. O meglio, il sacro al pornografico.
In uno dei manifesti, firmato in alto a destra con la scritta Lucifer, si vede un giovane Rocco Siffredi con le fattezze di Gesù in croce. Ad accompagnare l'icona blasfema la scritta “Oh my God (Hung)”. Un altro manifesto, sempre affisso in zona, raffigura Gesù e Maria in posizioni promiscue e la scritta “The passion of Christ (50 shades of grey)”.
I manifesti affissi nelle bacheche chiuse delle fermate sono stati rimossi dal personale dell'Atac – che è proprietaria delle bachece – la mattina di Pasquetta. Resta il mistero di come sia stato possibile affiggere questi manifesti in uno spazio a cui potrebbero accedere soltanto i membri dell'Azienda di trasporto pubblico di Roma Capitale. Non è la prima volta che accade: il giorno dell'Immacolata erano apparsi manifesti che oltraggiavano l'Immacolata corredati dalla scritta “The ejaculate conception (there' s some thing about Mary)”, mentre il 25 dicembre, a Natale, ne era spuntato uno con la scritta “The Vaginal Birth (I'm a celebrity … get me out of here!)”, rivisitazione della natività rappresentata con una donna nuda, con tanto di aureola di santità. Dal suo corpo fuoriusciva un bambino: “I'm a celebrity, get me out of here!“.