Prima la richiesta dello stato di emergenza per i migranti alla frontiera con la Bielorussia, poi la decisione di costruire “una barriera fisica di 187 chilometri” sul modello di quella che separa l’Ungheria dalla Serbia da sei anni. Questa è stata nei giorni scorsi la scelta del governo di Varsavia mentre l’Unione europea affronta il tema della situazione migratoria, in particolar modo quella afghana.
“La risposta polacca alla situazione alla frontiera con la Bielorussia, ovviamente include la protezione della frontiera, anche con il sostegno dell’esercito. Ecco perché è stata decisa la costruzione di una barriera fisica di 187 chilometri”, ha detto il rappresentante permanente della Polonia presso l’Ue Andrzej Sados, intervenendo alla Commissione affari esteri dell’Europarlamento.
“Il 31 di agosto inoltre – ha continuato Sados – il governo polacco ha fatto domanda al presidente per l’introduzione dello stato di emergenza per 30 giorni nell’area della frontiera tra la Polonia e la Bielorussia”.
La barriera
Secondo quanto affermato dal ministro della Difesa polacco Mariusz Blaszczak, la Polonia ha iniziato la costruzione di una recinzione lunga 187 chilometri e alta circa due metri e mezzo, con caratteristiche simili a quella costruita dal governo ungherese al confine con la Serbia nel 2015.