Mentre tutti a bordo tremava di paura davanti al dirottatore, l’immagine di lui, placido e sorridente, vicino al “terrorista” egiziano un po’ disorientato, ha viaggiato sui social network e sui siti di tutto il mondo. Ha 26 anni, ed è un inlgese di Leeds. Lavora per una società di petrolio scozzese, si chiama Ben Innes ed è un appassionato di rugby. Lo stesso rettore dell’Università di Alessandria, Ashraf Nazem, fa sapere che Samaha era a bordo dell’aereo, ma in veste di ordinario passeggero, poiché “diretto negli Usa per assistere ad una conferenza sulla scienza dell’alimentazione”.
Intervistato dal quotidiano inglese The Sun, il giovane ha raccontato: “Durante il dirottamento, ho iniziato a inviare messaggi dal mio telefono alla mia mamma, al mio patrigno e a un gruppo di famiglia”. Sul volo, è stato accertato, non c’erano esplosivi: Mustafa indossava una cintura esplosiva che è risultata poi essere falsa, “assemblata” con involucri di telefoni cellulari. “Ho deciso di scattarmi una foto per rassicurarli”.
Il dirottatore, identificato dalle autorità cipriote come Saif al-Din Mustafa, è attualmente sotto interrogatorio ma è apparso “instabile” agli agenti che lo hanno arrestato; gli inquirenti hanno quindi sollevato dei dubbi sulla sua effettiva sanità mentale. Tutto è finito bene, e si potrebbe anche dire che il selfie con il dirottatore sembra davvero una scena del fillm “L’aereo più pazzo del mondo” quarant’anni dopo.
In queste ultime ore, sui social circola un altro selfie: lo stesso terrorista si vede affiancato da una delle hostess dell’aereo dirottato. La foto è stata scattata nello stesso posto dove è stato scattato il primo selfie.