Il 4 novembre 1918 finiva la prima guerra mondiale, un immenso bagno di sangue in cui persero la vita oltre un milione di italiani, dei quali 651mila militari. È per ricordare il sacrificio di costoro, caduti per la patria, che l'Italia celebra ogni anno questa ricorrenza con la Giornata dell'Unità Nazionale e delle Forze Armate.
4 novembre infangato
Lo scorso 4 novembre, tuttavia, qualcuno ha voluto infangare la memoria dei caduti proprio in un luogo simbolo, dove si consumò la battaglia decisiva per la vittoria italiana. Lo ha fatto strappando e gettando in un dirupo il Tricolore che sventola sul Monete Altare, a Vittorio Veneto, nei pressi della lapide che ricorda i Caduti in guerra. L'episodio è avvenuto di notte, con il favore delle tenebre. La stessa fine l'ha fatta anche la corona di alloro.
Come riferisce la Tribuna di Treviso, il vessillo ammainato è stato ritrovato da Michele Bastanzetti, segretario del consiglio di quartiere di Ceneda. Questi ha spiegato che presenterà una denuncia. L’omaggio sul monte Altare era stato portato dal presidente del consiglio comunale di Vittorio Veneto, Silvano Tocchet, del Pd, e dal consigliere della Lega Nord, Gianluca Posocco, nelle prime ore di sabato. Parole di condanna sono state espresse anche da Barbara De Nardi, assessore al Centenario del comune di Vittorio Veneto.
Altri oltraggi al Tricolore
Diffusa l'indignazione per il vile gesto, il quale è solo l'ultimo di una serie. La stessa lapide dei caduti, ricorda sempre la Tribuna di Treviso, è stata vandalizzata e dopo il restauro è stata lordata addirittura con una bestemmia. Nel settembre scorso, invece, ad esser preso di mira fu un Tricolore issato sul Monte Grappa, altro luogo simbolo della Grande Guerra, dove le truppe italiane riuscirono a resistere all'avanzata degli austro-ungarici. Qui, sul pennone del monumento ai caduti, era stata tolta la bandiera italiana, sostituita da una bandiera della Serenissima Repubblica di Venezia, vessillo degli indipendentisti veneti.