Sul posto di lavoro siamo abituati a vedere e a sentire di tutto. Urla, pianti, malori, colleghi e capi che all’improvviso vanno fuori di testa. Ma un boss armato di righello che sculaccia i propri dipendenti per non aver raggiunto un obiettivo aziendale va oltre ogni immaginazione. Il fatto è avvenuto in Cina, è stato ripreso e postato online, diventando subito virale.
I lavoratori, davanti ai colleghi attoniti e scioccati, vengono fatti salire su una passerella. Il capo passa tra di loro chiedendo di fornire le proprie generalità dopodiché comincia ad assestare colpi alle natiche di ognuno. Giunge sul fondo e ricomincia fino ad arrivare a quattro sculacciate a testa. Poi urla qualcosa e lo sconcertante spettacolo finisce.
“Soltanto chi lavora sbaglia” dice un antico e saggio proverbio che il boss di questa azienda evidentemente non conosce. Le punizioni corporali sul posto di lavoro sono un retaggio antico di cui pensavamo di esserci liberati. Oggi la tendenza delle più grandi imprese mondiali (da Google in giù) è esattamente opposta: si ottiene di più dai propri dipendenti nel momento in cui il lavoro diventa un piacere, un privilegio. Non un motivo di ansia o di paura.