Neppure l'appello disperato di una madre col figlioletto malato ha smosso le coscenze e i cuori dei genitori no vax della loro scuola.
Immunodepresso
La triste vicenda – raccontata dal Secolo XIX – è accaduta nel savonese. Da quanto riporta lo storico quotidiano genovese, la mamma di un bambino con leucemia avrebbe chiesto ai genitori dei compagni d'istituto di far vaccinare i loro figli. Il piccolo, infatti, frequenta regolarmente la seconda elementare, ma la malattia lo ha costretto a cure che lo hanno reso immunodepresso. Ciò nonostante, i medici hanno consigliato ai genitori di fargli condurre una vita il più possibile normale: scuola, amici, sport. Ma in questi giorni nell'istituto sembra si siano verificati dei casi di varicella.
Varicella
Da qui, la richiesta della mamma ai genitori dei compagni di classe alla vaccinazione: una richiesta legittima prima che dal punto di vista legale anche e soprattutto sotto l'aspetto umano. Ma, riporta sempre Il Secolo XIX, alcuni genitori di altre classi – non è dato sapere effettivamente quanti – hanno opposto resistenza.
“Alcuni genitori della scuola non mi salutano più – spiega la mamma del bimbo malato sul quotidiano -. Hanno dato vita a una campagna anti-vaccini, sostenendo che, chi avesse sottoposto i figli alle profilassi, li avrebbero dovuti tenere isolati per quaranta giorni. Non è così. Il mio bambino è immunodepresso: inserendolo in un ambiente dove i compagni non sono vaccinati, il rischio di contrarre una malattia è troppo alto”.
Una mamma “no vax” si è lamentata spiegando che, “Pur nella comprensione massima per il dolore di questi genitori, non è giusto esporre i nostri figli al pericolo dei vaccini per il bene di un singolo”.
Vaccini “pericolosi”
Pericolo dei vaccini? Di sicuro c'è solo il rischio – questo davvero concreto – di contrarre la varicella per un bambino immunoderesso malato di leucemia. Tutto il resto, come la possibilità che i vaccini facciano male, sono solo ipotesi.
Per fortuna, a mettere un po' di chiarezza, è intervenuta la Legge, nella persona della preside. La dirigente scolastica è stata ferrea e ha rassicurato che la normativa sui vaccini verrà seguita “per filo e per segno”. Questo non ha spento le polemiche, ma quanto meno ha dato una speranza in più a un bambino malato, il cui diritto alla salute non può essere messo in discussione da teorie stravaganti.