Nel mondo mancano nove milioni di nuove ostetriche e infermieri per poter raggiungere entro il 2030 l'obiettivo della copertura sanitaria universale. E' l'allarme lanciato nelle scorse ore dall'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) che, per il nuovo decennio, invita i Paesi ad aumentare gli investimenti per formare questi professionisti essenziali per la salute. Il 2020 è l'anno internazionale dell’infermiere.
Spina dorsale
Attualmente, ci sono 22 milioni di infermieri e due milioni di ostetriche nel mondo, che rappresentano la metà della forza lavoro sanitaria mondiale, secondo l'OMS. Tuttavia, il mondo ha bisogno di ulteriori 18 milioni di operatori sanitari – circa la metà dei quali sono infermieri e ostetriche – per raggiungere una copertura sanitaria universale entro la fine del decennio, in linea con l'impegno assunto da leader mondiali in una riunione delle Nazioni Unite nel settembre 2019. ''Ostetriche e infermieri sono la spina dorsale di tutti i sistemi sanitari: nel 2020 chiediamo a tutti i paesi di investire in ostetricia e infermieri nell'ambito del loro impegno per la salute per tutti”, ha dichiarato il direttore generale dell'Organizzazione mondiale della sanità, Tedros Adhanom Ghebreyesus, ripreso da Ansa. L'agenzia delle Nazioni Unite ricorda anche che le ostetriche e gli infermieri dedicano la loro vita alla cura delle madri e dei bambini, al salvataggio di vite umane, alla cura degli anziani e, più in generale, alle esigenze di assistenza sanitaria essenziale. Questi professionisti sono spesso i primi, se non gli unici, cui si fa ricorso in alcune comunità.
Italia
I Paesi che hanno più bisogno di queste figure professionali sono il sud-est asiatico e l'Africa. Ma anche in Italia la situazione non è rosea. Nel Belpaese, infatti, mancano 50.000 infermieri che, con gli effetti di “Quota 100” potrebbero superare i 70mila. Oltre 30mila mancano sul territorio. Una carenza denunciata dalla Federazione nazionale degli ordini delle professioni infermieristiche (Fnopi) che, il prossimo 12 maggio, celebrerà la giornata internazionale dell'infermiere. La città scelta non a caso è Firenze, luogo di nascita di Florence Nightingale, capostipite dell'infermieristica moderna e considerata nel mondo un'antesignana dell'assistenza, della prevenzione e anche della statistica applicata alla salute: nella guerra di Crimea, grazie al suo intervento e alle sue teorie basate su una maggiore igiene e una migliore assistenza, si ridusse la mortalità dei soldati inglesi dal 42 al 2%.