Sono quasi seimila le donne e le ragazze che in Irlanda sono state sottoposte a mutiliazioni genitali femminili. Il dato è emerso nel corso di una conferenza sulla violenza contro le donne che si è tenuta martedì scorso, 5 dicembre, a Dublino. Ne ha dato notizia il The Irish Times.
Alwiye Xuseyn, di un'organizzazione che si occupa di dare supporto alle donne immigrate in Irlanda, ha spiegato che le cifre si basano su dati del 2016. In quell'anno circa 5.790 donne hanno subito questa pratica. Una cifra aumentata del 53% rispetto al 2013, quando i casi erano stati 3.780. La crescita si accompagna all'aumento della popolazione immigrata nel Paese.
Riconosciuta come una violazione dei diritti umani, la mutilazione genitale femminile prevede il taglio totale o della parte superiore dell'organo genitale. Non ha alcun beneficio medico, viene eseguito per ridurre o eliminare il godimento nel rapporto sessuale da parte della donna.
Alla conferenza è intervenut anche Katy Radford, dell'organizzazione umanitaria Institute for Conflict Research Belfast. Ha spiegato che è difficile seguire e intercettare questa piaga, perché l'operazione avviene di solito nei Paesi d'origine di queste ragazze, durante i periodi di vacanze scolastiche estive o natalizie.