Pensava di fare un cosa gradita, si è visto recapitare una multa da una cifra che non si può proprio permettere. Cercava di dimostrare alla comunità che lo aveva accolto che lui non era lì per restarsene con le mani in mano, ma che s'impegnava quotidianamente per integrarsi. Inutilmente, perché è andato invece a sbattere contro un'interpretazione della legge forse un po' troppo solerte. È successo a Monday, giovane uomo proveniente dall'Africa, che per diverso tempo ha spazzato e pulito alcune strade di Mestre, nel veneziano, prima di essere multato dalla Polizia locale perché non aveva l'autorizzazione dell'amministrazione. In suo soccorso, un residente della zona ha lanciato una raccolta fondi. La sua storia l'ha raccontata Fanpage.
Senza autorizzazione
“Gentili signori, desidero integrarmi onestamente nella vostra città senza chiedere l'elemosina. Per questo terrò pulita la vostra strada e vi chiedo solo un contributo per il mio lavoro“. Così c'era scritto sul cartello che Monday portava con sé quando, armato di ramazza e giubbotto catarifrangente, che avrebbe comprato con i suoi soldi, andava spazzare le vie di Mestre. Fino a lunedì 23 settembre, quando è stato raggiunto dai vigili che gli hanno inflitto una multa da 350 euro perché – come si può leggere dalla foto del verbale pubblicata sul suo profilo Facebook da Matteo D'Angelo, il mestrino che ha preso a cuore la causa di Monday – “il soggetto veniva sorpreso palesemente a ripulire la zona senza autorizzazione dell'amministrazione comunale”. Dopo i volontari multati alla stazione di Foggia, di nuovo un rispetto delle regole inversamente proporzionale alla gravità del fatto. Forse aiuterebbe di più la convivenza e creerebbe un clima più sereno lasciare indisturbati tutti i Monday d'Italia a pulire le strade e tutti i volontari che portano alimenti, coperte e conforto ai senzatetto che vivono nelle stazioni.