“Episodio doloroso, perché arriva nei giorni in cui nelle nostre sinagoghe si prega ancora per le vittime dell’attentato a Gerusalemme”. Questa è la denuncia che ha fatto il portavoce del Congresso ebraico russo. Ancora non si placa la violenza contro le autorità ucraine – definite i nazisti di Kiev – che hanno preso il comando dopo che è caduto il presidente Viktor Yanukovich. Il 24 novembre sono state rinvenute, da parte di alcuni dipendenti, delle scritte di vernice nera sulle pareti esterne del Centro per lo studio della Torah che riportavano la frase: “Questo è il covo dei sionisti. Fuori!”. A renderlo noto è stato Mikhail Savin, il responsabile del servizio stampa del Congresso che l’ha riferito all’agenzia Interfax.
Sempre Savin ha fatto sapere che “si tratta del secondo caso di evidente antisemitismo quest’anno, dopo le uscite dei nazionalisti a Perm, durante la Marcia Russa del 4 novembre”. Savin si riferisce alla festa dell’Unità nazionale dove i gruppi di estrema destra russi sono soliti organizzare un corteo in varie città. Quel 4 novembre – aggiunge il portavoce del Congresso ebraico – a Perm, venne imbrattato, con adesivi antisemiti, il portico della sinagoga locale.
“In questi giorni – conclude Savin – in cui in tutte le sinagoghe russe si prega in memoria delle vittime dell’attentato a Gerusalemme, incidenti di carattere antisemita come questi per noi sono particolarmente dolorosi”. Ha implorato la polizia a “indagare fino in fondo” e a “punire i vandali poiché la loro impunità provoca inevitabilmente nuove manifestazioni di odio etnico e religioso”.