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Minacce di morte per un'attrice accusata di blasfemia

Il Paese delle caste e delle violente discriminazioni. L'India è anche questo, come testimonia la recente vicenda che vede oggetto di minacce un'attrice trentunenne. Un gruppo di difesa della “casta dei cavalieri” ha ferocemente protestato contro l'uscita di un film storico nelle sale cinematografiche, arrivando ad offrire una ricompensa di dieci milioni di rupie (oltre 130.000 euro) per “chi brucerà viva la protagonista, Deepika Padukone“.

Sacrilegio

Il film in questione si intitola Padmavati e trae spunto dal poema epico del XVI secolo “Padmavat”. Esso racconta la storia di una regina indù (Rani Padmini, nota anche come Padmavati) che, per non cadere nelle mani del sultano di Delhi, Alauddin Khalji, al termine di un lungo assedio del Chittor Fort nel 1303 da parte delle truppe islamiche, preferì immolarsi con il fuoco insieme a tutte le altre donne. Il gesto della regina è considerato eroico, alla stregua di un anelito sacro, dall'antica casta degli Kshatriya (i cavalieri). Per loro, persino farne un film rappresenta un affronto nei confronti di quello che ritengono essere simbolo di purezza e resistenza al nemico musulmano. Secondo alcune indiscrezioni, nel film ci sarebbe una scena d'amore tra la regina e il capo degli assedianti islamici: la voce ha mandato su tutte le furie gli estremisti indù.

Le proteste e la sospensione

Per questo hanno più volte interrotto le riprese. Alcuni militanti del gruppo Akhil Bhartiya Kshatriya Mahasabha (Abkm) hanno inscenato una protesta in cui sono stati date alle fiamme centinaia di gigantografie del regista e dell’attrice invitando tutta la casta dei guerrieri a bruciarla viva. “Deepika dovrebbe sapere cosa si prova ad essere bruciati vivi. L’attrice non potrà mai immaginare il sacrificio della regina. Siamo pronti a dare 10 milioni di rupie a chi dovesse bruciarla viva. Chiediamo agli organizzatori di mostrarci il film prima che sia autorizzato ad andare nelle sale”.

Le proteste hanno sortito effetti: l’organismo di censura preventiva indiano (Cbfc) ha deciso di sospendere l’esordio di Padmavati nelle sale, previsto inizialmente per l'1 dicembre prossimo. 

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