Guanti e mascherine, incivilmente gettati a terra o nei pressi di corsi di acqua finiscono nei nostri mari e vengono recuperati con le reti da pesca. E’ questo l’allarme lanciato da Fedagripesca Confcooperative che, come riporta l’Ansa, ha raccolto le segnalazioni di pescatori lungo le coste italiane.
Inquinanti pericolosi
Si tratta dell’ennesimo gesto di inciviltĆ , magari di chi non comprende del tutto il potenziale inquinante di questo rifiuto. “E’ impressionante la quantitĆ di mascherine e guanti che porto a terra con le mie reti”, ha raccontato all’Ansa un pescatore del Tirreno. “Va trovata una soluzione perchĆ© cosƬ non possiamo andare avanti”.
Meno bottigliette e piĆ¹ mascherine
Durante i mesi del lockdown abbiamo visto come la quasi assenza delle attivitĆ umane avesse permesso ai nostri mari di respirare, con delfini che si sono avventurati nelle acque interne dei porti di Ancona e Cagliari.
Ora perĆ², con la ripresa delle attivitĆ commerciali e dei viaggi dei turisti si ĆØ registrato un aumento di inquinamento. Molte mascherine abbandonate finiscono nei nostri mari e, come ha spiegato Paolo Baldoni, ceo di Garbage Group, in questo periodo sono state trovate meno bottigliette di plastica e piĆ¹ guanti e mascherine.
Difficile fare un bilancio
Da Fedagripesca, come riporta l’Ansa, spiegano che ĆØ difficile fare un bilancio, ma ogni anno nei nostri mari finiscono quasi 8 milioni di tonnellate di plastica, a cui, ora, si aggiungono anche i dispositivi di protezione personale utilizzati nella lotta contro la diffusione del coronavirus.