Tre operatori socio-sanitari della Rsa La Villa di Varazze, in provincia di Savona, sono stati arrestati dalla Guardia di Finanza per maltrattamenti sugli anziani ospiti della struttura e posti ai domiciliari.
Secondo le indagini i tre – due donne e un uomo – avrebbero ripetutamente insultato, minacciato e strattonato gli anziani, costretti a subire ogni tipo di angheria. Sono in corso una serie di perquisizioni nelle abitazioni degli indagati.
Le indagini
Le ordinanze scaturiscono dall’analisi degli elementi investigativi emersi in seguito all’operazione che il 25 gennaio scorso ha portato agli arresti di altri 3 operatori della stessa residenza.
In quella occasione, i militari del Comando Provinciale Guardia di Finanza di Savona arrestarono 3 operatrici socio sanitarie di 48, 58 e 64 anni, tutte italiane, con l’accusa di violenza e maltrattamenti nei confronti di più ospiti della struttura La Villa di Varazze. L’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari è stata messa dal Gip del Tribunale di Savona.
I maltrattamenti
Dall’attività investigativa svolta, secondo gli uomini del Nucleo Polizia Economico Finanziaria comandati dal maggiore Danilo De Mitri, sarebbero emersi bruschi strattonamenti dei pazienti durante le operazioni di pulizia personale e cambio degli abiti, fino ad arrivare a veri e propri schiaffi, accompagnati da insulti, minacce e imprecazioni proferiti dalle tre operatrici, cui corrispondevano – si legge in una nota dell’arma, riportata dal Ivg.it – grida di dolore, pianti e implorazioni delle vittime.
Molto spesso, durante l’orario di lavoro, gli anziani pazienti sarebbero stati lasciati incustoditi, senza che venissero soddisfatte le loro reiterate richieste di assistenza, attivate dagli ospiti anche attraverso i campanelli posti nelle vicinanze dei letti.
“Gli anziani venivano anche minacciati di essere lasciati senza i pasti – spiegano dalla Finanza – fino al rischio di essere legati al letto e percossi, solo per aver ‘disturbato’ le operatrici con le loro richieste di assistenza, peraltro più che legittime e pienamente rientranti nei doveri lavorativi delle tre arrestate”.
Il precedente: la Rsa spacciata per Fattoria agricola
Non è questo il primo caso di maltrattamenti e poca cura nei confronti di persone fragili. Lo scorso 26 gennaio una Rsa si spacciava per “fattoria sociale”. All’interno, gli anziani non autosufficienti venivano seguiti da personale non qualificato, assunto come “bracciante agricolo”. Un focolaio di covid portò al decesso di 5 ospiti.