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La Finlandia cancella il corsivo dalle scuole addirittura con una legge

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La dittatura del pensiero unico, quella che confonde l’uguaglianza con l’appiattimento socio-culturale, non riguarda solo gli Stati totalitaristi ma spesso coinvolge anche nazioni dell’Occidente e della nostra Europa. Basti guardare cosa sta avvenendo in Finlandia, dove in omaggio all’informatizzazione di massa, si è deciso di cancellare il corsivo dalle scuole. Dal 2016 gli studenti scriveranno solo in stampatello, uno stile considerato più chiaro, facile da scrivere e da leggere. La decisione è stata presa addirittura con una legge promossa dall’Istituto Nazionale di Educazione finlandese, nonostante il parere contrario di psicologi e pedagogisti che ritengono il corsivo utile per far sviluppare ai bambini precise capacità cognitive.

Ma il Paese scandinavo non è il primo ad aver intrapreso questa strada, negli Stati Uniti, infatti, si usa solo lo stampatello già da diversi anni. Stupisce però che a prendere questa decisione sia stato quello che viene definito il miglior sistema scolastico del pianeta. In Finlandia, da sempre, si privilegia un tipo di insegnamento vicino alle esigenze dei più piccoli, che non si adegua alle mode e alla massa. Questo ha permesso agli scandinavi di formare nuove generazioni preparate e capaci di relazionarsi subito con il mondo del lavoro. Come si spiega questa improvvisa inversione di tendenza? Con una parola tanto cara ai popoli nordici: pragmatismo. Lo stampatello, dicono, è più comodo e si impara prima e, fra l’altro, può essere usato da tutti, compreso chi non ha grandi capacità di scrittura. Insomma lo stile di tablet, pc e macchine da scrivere è più democratico, mentre lo stampatello è troppo elitario. E ciò da solo giustifica l’eliminazione di una tradizione che finisce con l’omologare chi si approccia alla scuola.

 

 

 

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