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Kazan, “drift” in aeroporto: autista impazzito in fuga tra i gate

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Una scena surreale, degna di un film comico girato all’inizio del ‘900, quando c’era ancora il muto, oppure di un realistico videogioco. Almeno, questa è la sensazione che traspare osservando il filmato di quanto accaduto a Kazan, in Russia,  quando un’automobile, guidata da un ex agente di polizia, dopo aver parcheggiato in modo sospetto in una zona della città, ha messo in allerta una pattuglia di polizia che si trovava nei paraggi. Le Forze dell’ordine, hanno così iniziato ad avvicinarsi alla vettura, per effettuare un controllo di routine. Nemmeno il tempo di raggiungere l’auto ed ecco che accade l’impensabile. L’autista non solo tenta la fuga ma, per sottrarsi agli agenti, si dirige a folle velocità verso l’aeroporto cittadino, tallonato dalla volante, la quale riesce a chiudere le vie di fuga davanti l’ingresso dei terminal. Inseguimento finito? Assolutamente no. Il pilota impazzito, si lancia contro le porte d’entrata, sfondandole e penetrando nei locali dell’aeroporto assieme alla macchina.

Da qui, iniziano alcuni minuti di panico, con la vettura che continua la sua folle corsa, sgusciando fra i nastri trasportatori dei bagagli, scale e passaggi pedonali, senza fermarsi. O meglio, rallentando solo per evitare gli ostacoli (e le persone) che, inevitabilmente, andava incontrando sul suo cammino. Tra retromarce e manovre azzardate, il conducente ha proseguito il suo tentativo di sfuggire agli agenti i quali, nel frattempo, continuavano a tenergli dietro a piedi, cercando in ogni modo di bloccare il mezzo, incappando però in scivoloni e altrettante fughe, correndo il rischio concreto di essere investiti.

L’incredibile inseguimento non è terminato all’interno dell’aeroporto, poiché l’automobile, dopo aver fatto un giro nelle sale d’attesa dei passeggeri, tra un drift e l’altro, è riuscita addirittura a uscire di nuovo all’esterno, arrestandosi definitivamente qualche decina di metri dopo, dando agli agenti la possibilità di raggiungerla e di fermare il pilota. Solo allora, perquisendo la vettura, i poliziotti si sono accorti della presenza di una grossa quantità di psicofarmaci, e che lo stesso conducente ne aveva assunto una massiccia dose. La fuga del detective privato (questa l’attuale professione del fuggitivo quarantenne), si è conclusa nelle celle del commissariato di Kazan, nelle quali dovrà scontare 15 giorni di detenzione. Alquanto ingente la portata dei danni arrecati allo scalo, i quali ammontano a circa 95 mila euro.

Fortunatamente, il tutto si è concluso senza che nessuno sia rimasto ferito. Certo è che quanto accaduto, al netto dell’imprevedibile susseguirsi degli eventi, sarebbe potuto costare decisamente più caro.

 

Damiano Mattana: