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India, troppo inquinamento nel fiume: i cani diventano blu

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Incontrare per caso un cane dal caratteristico manto peloso color turchese? Una circostanza che, sicuramente, potrebbe far pensare di aver a che fare con uno scenario da fiaba. Invece, per le strade della città indiana di Mumbai, trovarsi faccia a faccia con un amico a quattro zampe con il manto del suddetto colore sta ormai divenendo una situazione sempre più frequente. Troppo, in effetti, tanto da spingere numerose associazioni animaliste dell’India prima, del resto mondo poi, ad approfondire la questione attribuendo infine, in modo unanime, la responsabilità di tale variazione cromatica a quello che, in fondo, è stato fin da subito il sospettato numero uno: l’inquinamento.

Non è una novità che, in molti fiumi dello Stato peninsulare, i livelli di sporcizia nelle acque tocchino picchi vertiginosi. Va da sé che, incontrare in strada un cane blu ed essere consapevoli che il “merito” di tale variazione coincida con gli scarti chimici presenti in un corso d’acqua abitualmente frequentato da pescatori, è una circostanza che invita a una seria riflessione. Il fiume incriminato, in questo caso, sarebbe il Kasadi, ben noto per la sua forte propensione a elevate percentuali di inquinamento: secondo quanto appurato dai media locali, gli animali potrebbero essere venuti in qualche modo in contatto con l’acqua, fortemente contaminata da sostanze coloranti provenienti da un impianto comune per il trattamento delle acque di scarico, in una zona industriale specializzata nel settore tessile.

Una commistione di elementi che, a quanto pare, avrebbe portato la peluria dei cani a cambiare colore anche se, almeno per il momento, non è chiaro se vi siano o meno conseguenze sulla loro salute. Di certo, negli ultimi mesi, i pescatori locali hanno più volte lamentato la continua moria dei pesci nel fiume anche se, solo poco tempo fa, i rilievi sulle acque le avevano indicate come potabili. I risultati, però, sono stati contestati da numerose associazioni, le quali avevano evidenziato percentuali d’inquinamento addirittura tredici volte superiori alla soglia di rischio. D’altronde, la colorazione degli animali, cambiata radicalmente dopo il contatto con l’acqua, mette una volta di più a nudo una politica di depurazione che, a quanto pare, non funziona ancora appieno in molte zone del Paese che, da troppo tempo, affronta situazioni di emergenza dovuta alle malsane acque dei fiumi. Sul caso, nel frattempo, è stata aperta un’inchiesta, in quanto scaricare sostanze coloranti nel fiume è una pratica non permessa.

Edith Driscoll: