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IN CINA CHI COPIA AGLI ESAMI RISCHIA IL CARCERE

Libri sotto il banco, bigliettini in tasca, appunti sul braccio o per i più tecnologici interi riassunti salvati sullo smartphone. Attrezzature sempre più avanzate per gli studenti che in vista degli esami preferiscono affrontare la prova a cuor leggere sapendo di poter contare su un aiutino. Nel peggiore dei casi e per i più allenati, si tenta la scopiazzata estrema dal compito del vicino.

Ma se per i giovani italiani diventa spesso motivo di vanto l’essere riusciti a scampare alla sorveglianza del professore, per i ragazzi cinesi potrebbe presto diventare un vero e proprio reato. Il governo infatti sta lavorando a una nuova legge per punire con la detenzione fino a 7 anni non solo gli alunni che barano, ma anche chi li aiuta.

La proposta potrebbe sembrare surreale, ma non è altro che l’evoluzione di atteggiamenti restrittivi già ben avviati nel Paese asiatico. Alcuni mesi fa infatti è stata introdotta una “fedina scolastica” che come quella penale, si macchia qualora lo studente viene colto in flagrante a sbirciare dal foglio del compagno di banco o dal libro. Il peggio però arriverà in caso di approvazione della nuova legge di cui è stata presentata una prima bozza spiegando che si tratta di una misura adottata per impedire casi come quello dell’ultimo Gaokao, l’esame di stato che precede l’accesso all’Università dove molti studenti hanno pagato per farsi sostituire. A mali estremi, estremi rimedi è il caso di dire, anche se si tratta di una vera e propria esagerazione.

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