Episodi sconvolgenti quelli rivelati da Amnesty International su quanto accade nelle carceri del Borno, nel nord-est della Nigeria. Oggetto della ricerca, in particolare, sono stati i penitenziari di massima sicurezza di Maiduguri e Giwa dove, come riportato dall'organizzazione, sono avvenuti il maggior numero dei casi di violenza sessuale nei confronti di donne e minori (fra questi, tra l'altro, ve ne sarebbero molti trattenuti in modo illegale) non tutti da parte di altri detenuti ma anche di agenti di sicurezza: “Si tratta di un altro inquietante caso di violazione dei diritti umani perpetrato a danno dei civili – ha dichiarato Osa Ojigho, direttore di Amnesty in Nigeria – nel contesto del fenomeno di Boko haram, nella Nigeria nord orientale”. Non è accettabile, ha detto ancora Ojigho, “che i minori siano esposti a un trattamento così vile, mentre sono sotto la tutela del governo, così come è intollerabile che le donne, ancora una volta, debbano sopportare il peso dell’abuso da parte delle forze di sicurezza che dovrebbero proteggerle”.
Il rapporto
Una situazione disumana, che testimonia ancora una volta le enormi condizioni di difficoltà vissuta da questo Paese, nel Borneo come in altre zone: “Si tratta di un altro inquietante caso di violazione dei diritti umani perpetrato a danno dei civili nel contesto del fenomeno di Boko haram, nella Nigeria nord orientale”, ha dichiarato ancora Osai Ojigho. Alcuni ex detenuti minorenni inoltre, ascoltati dai ricercatori e reduci dal pentienziario di Giwa Barrakcs, hanno confermato come almeno 39 dei minori individuati fossero loro compagni di carcere. Per questo, ha detto il direttore di Amnesty Africa, “il governo ha finora fallito nel proprio compito di proteggere questi minori, in violazione della Convenzione sui diritti del fanciullo”. Il governo nigeriano, infatti, “deve garantire l’immediato trasferimento di tutti i bambini dalla prigione di Maiduguri e rilasciare coloro che non sono stati imputati per un reato effettivo. I minori sospettati di avere commesso dei reati dovrebbero essere detenuti in strutture dedicate. La detenzione di minori insieme agli adulti è inaccettabile”.
La testimonianza
Nell'ambito della sua ricerca, Amnesty ha preso in oggetto alcuni casi avvenute nei penitenziari, come l'aggressione sesuale avvenuta ai danni di un ragazzo di 16 anni nel gennaio 2018, messa in atto da un tenuto di Giwa Barracks, appena sei mesi prima che i miorenni fossero rilasciati. Un modo anche per denunciare l'eccessiva vicinanza delle celle degli adulti a quelle dei minori, circostanza che rendeva di fatto inevitabile il contatto diretto.