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Il sessismo dell’eurodeputato: “Giusto che le donne guadagnino meno”

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Uno show di sessismo in piena regola quello messo in atto dall’eurodeputato polacco Janusz Korwin-Mikke, già noto per i suoi atteggiamenti poco propensi a essere considerati baluardo della democrazia. Nel corso di una riunione a Bruxelles, incentrata proprio sulla tematica della disparità di retribuzione (e di trattamento in generale) tra uomini e donne impegnati nella medesima carica occupazionale, il deputato ha preso la parola esponendo all’aula il suo pensiero poco consono al luogo e al contesto, sostenendo in modo non esattamente obiettivo la sua opinione in merito, precedendo la frase incriminata con un’introduzione statistica: “Sapete qual è il primo posto occupato da una donna nelle olimpiadi polacche della fisica teorica? Ve lo dico io, l’ottocentesimo. Sapete quante donne ci sono fra i 100 migliori giocatori di scacchi? Nessuna”. Poi l’affermazione choc: “Le donne dovrebbero guadagnare meno degli uomini, perché sono più deboli, più piccole e meno intelligenti. E questo è tutto”.

La gelida e (perlomeno) discutibile presa di posizione dell’eurodeputato polacco, non iscritto a nessun gruppo, ha lasciato di sasso l’assemblea, fortunatamente non troppo gremita, provocando stupore e una ventata di indignazione fra i presenti. Qualcuno, però, si è sentito in dovere di replicare ad affermazioni che, in effetti, con l’etica europarlamentare hanno ben poco a che vedere. A levarsi dalla poltrona e ad accendere il microfono per ribattere seccamente è stata la deputata spagnola Iratxe Garcia-Perez, ferma nel sostenere il diritto suo e di tutte le altre donne, deputate e non: “Secondo le sue teorie – ha detto – io non avrei alcun diritto di essere qui come parlamentare. So che le fa male e la preoccupa, ma oggi le donne possono rappresentare i cittadini così come voi. Io qui vengo a difendere le donne europee da uomini come lei”.

Ma alle parole della Garcia-Perez è seguita una eco mediatica ben maggiore, concorde nel condannare lo schieramento trasudante sessismo del parlamentare. Come detto, peraltro, Korwin-Mikke era già noto per comportamenti poco edificabili: ad esempio nel 2015, quando si esibì in un saluto fascista nel bel mezzo dell’assemblea, ricevendo una conseguente sospensione. Per questa nuova “performance” è stata aperta una procedura nei suoi confronti, inevitabile dopo le sue affermazioni. Del tutto inutili, oltre che gravissime.

Mattia Damiani: