Semplice distrazione o volontaria indifferenza? L’interpretazione per il gesto di Lionel Messi, 31 anni, stella argentina del calcio mondiale e del Barcellona, club che ha portato più volte in cima al campionato e alle coppe europee, nei confronti del nuovo attaccante della squadra catalana Antoine Griezmann sembra propendere per la seconda ipotesi. Il filmato che gira in Rete ha subito scatenato la fantasia dei tifosi che hanno definito il gesto del campione sudamericano “il gran rifiuto”.
L’episodio
Domenica 4 agosto al Camp Nou di Barcellona la squadra di casa stava giocando il trofeo Gamper, competizione estiva celebrativa del fondatore, giocatore e presidente della squadra spagnola Joan Gamper, contro gli inglesi dell’Arsenal. Era una partita amichevole ma comunque tesa, con il punteggio fermo sull’uno a uno a venti minuti dalla fine. L’allenatore del club catalano effettuava un cambio, mandando in panchina Griezmann. Il giocatore ex Atletico Madrid, costato al Barcellona 120 milioni di euro, si è avviato al proprio posto in panchina, dando il cinque ai compagni seduti. Tutti gli rispondevano tranne uno. Messi no, rimaneva immobile come una statua e teneva lo sguardo fisso davanti a sé. In un primo momento si pensava che non lo avesse visto. Ma l’argentino non distoglieva mai gli occhi dal campo mentre si mangiava le unghie in preda al nervosismo per il risultato in bilico. Non si girava mai verso il nuovo compagno di squadra, né quando gli passava davanti né quando era seduto poco distante. Messi rideva e scherzava con gli altri compagni in panchina, voltandosi verso di loro. Ma sembrava evitare intenzionalmente il francese che veniva lasciato in disparte dal resto gruppo, e osservava il finale della partita in silenzio. Ripreso dalla telecamere e presente anche sui social media officiali del Barcellona, il video è diventato rapidamente virale e ha scatenato la reazione di tifosi e appassionati che ribattezzato l’ostentata indifferenza di Messi (o forse vero e proprio astio?) come “il gran rifiuto”.
Luci e ombre di un campione
Questo episodio consente di fare una riflessione sulla figura di Lionel “Leo” Messi. Campione fin da giovanissimo, prima di diventarlo sul campo era dovuto diventarlo nella vita. Fin da bambino lo affligge una disfunzione ormonale, la carenza di somatotropina, molto costosa da curare. La squadra di club dell’epoca, il River Plate, non gli paga le cure. Comincia così la ricerca di qualcuno che gli offra questa assistenza e finalmente il Barcellona mette sul piatto l’offerta che cambia la vita al giovane Lionel e cambia il calcio moderno. Messi segna gol spettacolari, vince tante competizioni e trofei individuali, diventa l’idolo di milioni di bambini e ambasciatore dell’Unicef. Ma ha anche un lato oscuro. Soffre la tensione e prima di alcune partite importanti rigetta e si lascia andare comportamenti antisportivi. Nel 2010 giocando la sfida di semifinale di Champions League contro l’Inter, Messi ha rifilato a una gomitata all’avversario Maicon facendogli saltare due denti. L’anno successivo, durante il clasico ovvero la partita tra Real Madrid e Barcellona, frustrato per non aver raggiunto un pallone uscito in fallo laterale, lo ha calciato con forza contro i tifosi avversari. Quest’anno, durante la partita di Copa America tra Argentina e Cile, Messi si è scontrato testa a testa con un avversario, venendo espulso. I motivi dietro questi comportamenti possono essere i più diversi, ma un giocatore di calcio che è arrivato a tali livelli di popolarità e di ammirazione dovrebbe essere da esempio per tanti piccoli tifosi che lo considerano un idolo. Messi si ricordi che un giocatore “si giudica dal coraggio, dall’altruismo, dalla fantasia”, come cantava De Gregori.