La mania del selfie spopola in tutto il globo, da nord a sud, e non risparmia nemmeno gli animali. E alle volte, i turisti, per scattarsi una foto con le specie esotiche, sono disposti a tutto. E così, i due grandi occhi sgranati di Boris, un esemplare di Loris lento, si sono aperti su una realtà di sevizie, per la gioia dei turisti di Chaweng Beach, sull’isola di Koh Samui, in Thailandia. E’ stato reso inoffensivo per far fare selfie ai visitatori. Così, gli sono stati strappati i denti e gli è stato rotto un polso. A salvarlo i volontari della Wildlife Friends Foundation Thailand (Wwft).
La scimmietta, trovata anche ricoperta di zecche, aveva subito l’estrazione dei denti, – sono molto affilati quelli della sua specie, – con una pinza, tra atroci sofferenze. Bracconieri e commercianti rendono così Boris e i suoi simili innocui orsacchiotti, impossibilitati a mordere e anche a nutrirsi. “Bisogna far sapere a chi viaggia che gli animali che vedono nelle località turistiche passano una vita di abusi – è il grido d’allarme lanciato dai volontari dell’associazione Wwft – per loro è un divertimento, uno scatto per ricordo, ma quelle creature subiscono maltrattamenti e morte”. L’ultimo caso di violenza su un animale per scattarsi una foto ricordo risale al giugno scorso, dove una tartaruga ha rischiato la vita.
Nuotava nei pressi di una spiaggia di Beirut, quando un esemplare di una tartaruga marina è stata tirata fuori dall’acqua come un giocattolo. Poi è stata torturata da alcuni turisti ossessionati dai selfie. Quando l’animale si è spiaggiato sulla costa libanese in evidente difficoltà, invece di aiutarlo, alcuni turisti hanno pensato bene di trascinarlo fuori con la forza e di scattarsi una foto. Dopo una serie di selfie, i bagnanti hanno iniziato a picchiarla e ad usarla come trampolino.