Sorpresi nel sonno, avvicinati e bruciati vivi all'interno della loro cuccia: questa l'orribile sorte toccata a Bobo e Lea, due cani residenti con la loro pardona ad Albaredo per San Marco, in Valtellina. Un piccolissimo borgo della provincia di Sondrio dove, però, c'era qualcuno che non apprezzava le due bestiole e, forse, quella parte dell'indole canina comune a tutti gli appartenenti a questa specie: l'abbaiare. A sottolinearlo è stata la stessa proprietaria che, in un post su Instagram, ha denunciato l'accaduto postando le foto dei suoi due animali uccisi e dei resti carbonizzati della loro cuccia: “Pensi che le persone abbiano un'anima, un cuore, una coscienza. Nonostante le atrocità quotidiane nel mondo, alla fine tu sei convinto che nel tuo piccolo certe cose non succederanno. Poi ti svegli una domenica mattina e scopri dolorosamente che una mano ancora ignota, ma certamente ignobile, durante la notte ha volontariamente bruciato vive due creature che hanno commesso un unico errore: abbaiare”.
Lo sdegno
Un episodio deprecabile e atroce nella sua esecuzione: la cuccia, infatti, è stata deliberatamente incendiata nottetempo ben sapendo che all'interno vi fossero i due cani, assassinati dunque senza pietà da una mano che, per il momento, resta senza nome: “E' l'ennesima, inaccettabile storia di ordinaria crudeltà contro i nostri amici fratelli senza voce – ha spiegato Rinaldo Sidoli, responsabile centro studi del Movimento Animalista, presieduto dall'on. Michela Vittoria Brambilla -. Credo che sia arrivato il momento che l'indignazione delle persone sensibili spinga il mondo politico a lavorare in maniera trasversale su una nuova proposta di legge che preveda pene più severe per chi maltratta e uccide gli animali”. Inevitabili gli innumerevoli commenti di sdegno e sgomento sul web, canale attraverso il quale la notizia è circolata in brevissimo tempo suscitando la protesta non solo degli animalisti ma anche di tutti coloro contrari ad atrocità di questo tipo: “Se qualcuno sa o ha visto qualcosa parli – è stato il commento dell'Enpa di Sondrio – queste cose non devono passare impunite”.