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Gommoni cinesi low cost per il traffico di migranti

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Viviamo in epoca di low cost, dove si prova a risparmiare su tutto, persino sulle imbarcazioni usate per trasportare vite umane da una costa all’altra del Mediterraneo. Si tratta di gommoni di qualità scadente, venduti sotto costo su alcuni siti di ecommerce.

Un mercato che prolifera

Nonostante il tema non sia nuovo, e siano giunte denunce e inchieste al riguardo, i gommoni low cost continuano a proliferare in rete. Anche con cinquecento dollari si possono acquistare imbarcazioni che sembrano più adatte per far giocare i bambini in riva al mare che non per essere riempite di persone (anche sessanta) e salpare, ad esempio, dal Nord Africa alle coste italiane.

Acquisto facile

Per acquistare basta usare una carta di credito prepagata. E il business sembra andare – fuor di metafora – a gonfie vele: solo tra il 2011 e il 2012 l’import è salito da 161 a 233 milioni di dollari. Come riferisce Linkiesta, i gommoni rappresentano tra il 15-20 per cento delle importazioni europee di imbarcazioni e materiale nautico dal Paese asiatico.

Solitamente l’acquisto è vincolato a quantitativi minimi: ma i trafficanti non hanno certo problemi di questo tipo.

Alcuni rivenditori, per pudore, mostrano sui siti di vendita foto di modelle cinesi sui gommoni. Altre invece utilizzano direttamente le immagini drammatiche dei naufragi nel Mediterraneo.

L’intervento dell’Europa

Sulla questione è intervenuto di recente anche il consiglio dei ministri degli Esteri dei Paesi membri dell’Unione europea, approvando misure per vietare l’export dei gommoni dalla Cina ripromettendosi di vietare il commercio anche ai paesi extraeuropei. Un monito che tuttavia, a quanto sembra, è rimasto inascoltato.

Edith Driscoll: