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Gli sputano e lui alza il dito medio: Ancelotti, fair-play a “quel paese”

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Decisamente non degno di Carlo Ancelotti il gesto rifilato domenica scorsa ai tifosi dell’Herta Berlino, al termine del match disputato dal suo Bayern Monaco all’Olympiastadion della capitale, lo stesso che ha visto trionfare la nazionale italiana nel Campionato mondiale del 2006. L’allenatore italiano, dopo un diverbio con un gruppo di sostenitori berlinesi, ha ricevuto dapprima degli insulti e, in seguito, addirittura uno sputo, come da lui stesso raccontato. Al che, stizzito, ha risposto alzando il dito medio, esibendosi in un gesto che non è sfuggito alle telecamere e ai fotografi dell’impianto sportivo. Una caduta di stile non consona al tecnico di Reggiolo, solitamente molto distinto e padrone dei suoi nervi, anche in situazioni piuttosto tese. D’altronde, il comportamento dei tifosi di casa non si può certo definire impeccabile. Anzi, a conti fatti, il gesto oltraggioso è stato più che altro il loro. L’errore di “Carletto”, però, è stato di cadere nella provocazione e di discostarsi dal suo solito savoir-faire, rispondendo per le rime davanti agli obiettivi puntati su di lui.

A scaldare eccessivamente gli animi, il gol di Robert Lewandowski arrivato al 96esimo minuto di gioco, il sesto e ultimo di un recupero decisamente lungo rispetto agli standard della Bundesliga, grazie al quale i bavaresi hanno riacciuffato una partita complicatissima e scatenato le ire di avversari e tifosi. Nulla, però, giustifica il brutto botta e risposta fra il tecnico e i supporters berlinesi. Da una parte, l’ingiustificabile comportamento dei secondi, effettivamente poco civili nello sputare addosso ad Ancelotti; dall’altra, la perdita delle staffe dello stesso, consapevole di essere sottoposto all’attenzione delle telecamere.

La commissione di controllo della federazione tedesca (Dfb) alla quale, come a gran parte dell’opinione pubblica, non è sfuggito il gesto, ha convocato l’allenatore del Bayern Monaco per chiedergli conto di quanto accaduto. Un invito al quale, come ha già specificato la società tedesca, il mister risponderà senza problemi. A volte, una provocazione esagerata può comprensibilmente provocare una reazione speculare e conseguente. Ma, d’altronde, l’occhio mediatico puntato sulle partite di calcio, rende tali episodi puntualmente (e matematicamente) rintracciabili e pronti a generare condanne. A scapito dei protagonisti e del valore dello sport in generale.

Mattia Damiani: