Fuori luogo, pesanti, infamanti, alcuni addirittura crudeli. Sono davvero di tutte le sfumature gli insulti riservati dagli haters alla senatrice a vita Liliana Segre, 89enne ex detenuta del campo di concentramento di Auschwitz, dal quale riuscƬ a sopravvivere, divenendo testimone degli orrori compiuti su migliaia di persone in quel luogo di morte. Un'esperienza che non sembra aver scalfito le coscienze di alcuni utenti, in grado di travalicare le atroci esperienze vissute dalla senatrice e destinare una dose quotidiana di offese gratuite, segnalate da un articolo di Repubblica risalente a un paio di giorni fa. Parole gravi, in molti casi riferite proprio alla terribile esperienza di Auscwhitz, per un desolante primato, secondo il quotidiano, di 200 insulti di media al giorno.
Provvedimenti urgenti
Una situazione che non ha lasciato indifferente la classe dirigente italiana, oltre che l'opinione pubblica, concordi nel condannare la ventata di odio sollevata contro l'89enne senatrice a vita. Il premier Conte, alla luce di quanto sta accadendo, ha immediamente sollecitato il Parlamento a “introdurre norme contro il linguaggio dell'odio a tutti i livelli“. Concorde la visione della presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati: “IĀ messaggi carichi di odio all'indirizzo della senatrice Liliana Segre sono un insulto alla storia e alle istituzioni di un Paese che sul rifiuto dell'antisemitismo e sul ripudio della violenza ha eretto la sua architettura democratica e ritrovato la pace, la libertĆ e il progresso”. E anche da Nicola Zingaretti arriva la condanna, assicurando alla senatrice a vita il sostegno dei dem e dicendosi “schifato” dalla valanga di insulti nei suoi confronti: “Non trovo termine piĆ¹ adatto per commentare i continui insulti che la senatrice Liliana Segre riceve ogni giorno in rete. Sono insulti antisemiti o di genere che non possono passare piĆ¹ inosservati”.Ā L'interessata, da parte sua,Ā resta sorda agli insulti. Anzi, come spiega Repubblica ha tratto spunto da questo per tenere un convegno allo Iulm di Milano, “Dal Binario 21 ad Auschwitz. Il linguaggio dell'odio: incontro con Liliana Segre”.