Come contribuire a rendere la societĆ di domani ancora piĆ¹ violenta e carica di livore? Semplice: educando all'odio le giovani generazioni. CosƬ come hanno pensato di fare alcuni militanti antifascisti di unĀ centroĀ sociale e di una palestra popolareĀ a Macerata, in occasione dei festeggiamenti per il 25 aprile.Ā La cittĆ marchigiana, che a febbraio ha occupato le pagine dei giornali per il brutale omicidio di Pamela, per il raid di Luca Traini e per il corteo contro il razzismo in cui si ĆØ inneggiato alla tragedia delle foibe, sembra non trovare pace.
Gli attivisti rossiĀ in piazza Cesare Battisti, in pieno centro cittĆ , hanno appeso a testa in giĆ¹ un manichino di Benito Mussolini, rievocando la mattanza che si consumĆ² in piazzale Loreto, a Milano, al termine della seconda guerra mondiale, quando i corpi privi di vita del duce e della sua amante, Claretta Petacci, furono esposti al pubblico ludibrio. Fu un'immagine, quella, che indignĆ² anche tanti italiani dalle idee agli antipodi da quelle del fascismo. Evidentemente, quell'immagine sta invece a cuore di chi ha organizzato una macabra pignatta col fantoccio di Mussolini a Macerata.
A settant'anni da quei fatti di sangue, gli antifascisti maceratesi hanno coinvolto i bambini in questo brutto gioco: rompere la testa a bastonate al finto duce per conquistare caramelle e dolciumi contenuti all'interno del cranio rasato a zero. Una volta deturpato, il pupazzo in divisa fascista ĆØ stato sostituito da un altro manichino pelato in maglia nera e croce celtica sul petto. Come scrive il quotidiano localeĀ Picchio News, potrebbe essere la rappresentazione diĀ Luca TrainiĀ o comunque di un generico neofascista.
La pignatta ĆØ stata condannata daĀ Romano Carancini, sindaco di Macerata, che l'ha definitaĀ āuna messa in scena ignobile e indegna“. Secondo il primo cittadino si tratta diĀ “una provocazione inaccettabile per la nostra comunitĆ che tradisce il vero senso della Festa del 25 aprile, infanga il significato stesso dellāantifascismo e fa male alla cittĆ ”. Carancini annuncia di averĀ “comunicato alla Digos, su richiesta della stessa, le circostanze dei fatti e trasmesso i documenti al fine di accertare le eventuali responsabilitĆ , rispetto alle quali lāAmministrazione si riserva ogni azioneā.