Rabbia, vergogna, indignazione, disgusto. Sono i sentimenti che stanno accomunando molti italiani dopo aver letto su Facebook alcune frasi, a dir poco infami, che oltraggiano la memoria di quei 23 pendolari che hanno perso la vita nel distastro ferroviario che ha sconvolto la Puglia. Anche se qualcuno magari li liquiderà come battute, sui social sotto l’hashtag #PrayForPuglia, accanto ai messaggi di cordoglio per le vittime dello scontro frontale tra due treni avvenuto ieri, corre anche lo sdegno per chi, mentre l’Italia piange i suoi morti, ha esultato per la tragedia.
“20 terroni deceduti e circa 35 i feriti gravi. Questa è la grande notizia che ho appena sentito. 20 non sono tanti, ma è pur sempre meglio di niente. Che Dio benedica i malfunzionamenti e i disagi che affliggono sempre più la terronia”. Un post vergognoso, che tuttavia non è unico. Grazie ad alcuni screenshot, sul web circolano commenti dello stesso tenore: “Volevo rassicurare tutti coloro che si sono preoccupati, l’incidente è avvenuto a Bari, non in Italia, potete stare tranquilli”. Oppure: “Enniente dormo due orette e scopro che in Puglia è avvenuto un incidente. Dovrei dormire più spesso”.
L’indignazione è unanime. Da nord a sud, la penisola, unita ha risposto: “sciacalli”, “dovreste solo vergognarvi!”, “a me viene da vomitare”. Sul post della “grande notizia” c’è chi osserva: “Non so se mi fa più paura lui o chi ha messo mi piace”. Gioire di una tragedia che nel 2016 ci appare inaccettabile non è sintomo di una società civile.