“Ogni tanto una buona notizia”. E’ il post della vergogna di un utente che su Facebook inneggia al crollo della palazzina di Torre Annunziata, nella quale hanno perso la vita 8 persone. Non solo festeggia la morte delle vittime, ma offende anche i napoletani appellandoli col termine “monnezza“. E l’autore del commento non fake, ma parla seriamente, corredando il tutto con il video del crollo dell’edificio.
Il post della vergogna
Come riporta il quotidiano “Il Mattino”, sul social che da poco ha raggiunto oltre due miliardi di iscritti, l’utente scrive: “Ogni tanto una buona notizia. Monnezza eravate e monnezza tornerete bastardi napoletani, già l’Italia puzza un po’ di meno“. Il tutto corredato da un video del crollo che ha causato la morte anche di due bambini. In poco tempo il post fa il giro del web, e non sono certo mancate valanghe di commenti di risposta, minacce di morte e offese all’autore del triste contenuto multimediale. Nel frattempo, l’uomo e il suo profilo online sono segnalati alla Polizia Postale.
Il crollo
Non si scava più tra le macerie a Torre Annunziata, dove il ritrovamento delle ultime due salme, quelle dei piccoli Salvatore e Francesca Guida, fa salire a otto vittime il bilancio definitivo della tragedia avvenuta il 7 luglio. E mentre la città piange i suoi morti (chiusi molti negozi per lutto e anche i lidi balneari), ora spetta alla magistratura accertare l’eventuale presenza di responsabilità alla base del crollo di un’intera ala della palazzina anni ’50 stretta tra il mare e la ferrovia. L’unico superstite, incredibilmente, è stato il canarino giallo di uno degli inquilini dello stabile. La cesta in cui si trovava gli ha fatto da scudo protettivo. Sotto accusa i lavori di ristrutturazione in corso nei primi due piani dell’edificio. E già divampano le polemiche per delle avvisaglie che sarebbero state sottovalutate. La Procura di Torre Annunziata ha aperto un’inchiesta con l’ipotesi di crollo colposo. I lavori, se fatti male, potrebbero aver causato danni alla statica del palazzo determinando il crollo del terzo e quarto piano.