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Falso sito della Primigi vende a prezzi irrisori, ma è una truffa

Sportello dei Diritti: "Sono ancora troppi i cittadini che attratti da offerte irrisorie reagiscono d’impulso e si fanno fregare facilmente"

Le compravendite online sono diventate uno strumento sempre più utilizzato dalla platea del pubblico. E contemporaneamente alla progressiva diffusione di queste modalità di transazione aumentano i tentativi di frode. Uno dei metodi più utilizzati dai delinquenti informatici è quello dei siti truffa. L’ultima frode rilevante di questo tipo in Italia è stata rilanciata nelle scorse ore dalla Polizia Postale con un post dal seguente tenore: “Ennesimo tentativo di truffa sulla rete. Attraverso un falso sito internet viene pubblicizzata la vendita, a prezzi irrisori, di articoli per bambini e neonati del noto marchio Primigi”. Il sito riporta logo e informazioni del tutto simili e sovrapponibili a quelli che compaiono sui canali ufficiali dell’azienda inducendo l’ignaro utente finale a fare acquisti online nella convinzione di trovarsi sullo store ufficiale. Ma la società Imac, che gestisce il marchio commerciale “Primigi”, ha già provveduto a sporgere denuncia alle forze di Polizia.

I consigli

La Polizia Postale coglie l’occasione per ricordare alcuni semplici accorgimenti da adottare quando si acquista online. Utilizzare software e browser completi ed aggiornati: Il primo passo per acquistare in sicurezza è avere sempre un buon antivirus aggiornato all’ultima versione sul proprio dispositivo informatico. Non sempre il miglior prezzo è un buon affare: Diffida di un sito che mette in vendita articoli a prezzi irrisori. Accertati che non ci sia troppa differenza tra i prezzi proposti e quelli di mercato! Potrebbe essere un falso o rivelarsi una truffa. Dare la preferenza a siti certificati o ufficiali: Verificare sempre la presenza di certificati di sicurezza quali TRUST e VERIFIED / VeriSign Trusted che permettono di validare l’affidabilità del sito web. Un sito deve avere gli stessi riferimenti di un vero negozio: Prima di completare l’acquisto verificare che il sito sia fornito di riferimenti quali un numero di Partiva IVA, un numero di telefono fisso, un indirizzo fisico e ulteriori dati per contattare l’azienda. Un sito privo di tali dati probabilmente non vuole essere rintracciabile e potrebbe avere qualcosa da nascondere. I dati fiscali sono facilmente verificabili sul sito istituzionale dell’Agenzia delle Entrate. Leggere sempre i commenti e i feedback di altri acquirenti: Prima di procedere all’acquisto del prodotto, è buona norma fare una ricerca di informazioni sull’attendibilità del sito attraverso i motori di ricerca, forum o sui social. Utilizzare soprattutto carte di credito ricaricabili: Per completare una transazione d’acquisto sono indispensabili pochi dati come numero di carta, data di scadenza della carta ed indirizzo per la spedizione della merce. Se un venditore chiede ulteriori dati probabilmente vuole assumere informazioni personali (numero del conto, PIN o password) che, in quanto tali, dovete custodire gelosamente e non divulgare. Al momento di concludere l’acquisto, la presenza del lucchetto chiuso in fondo alla pagina o di “https” nella barra degli indirizzi sono ulteriori conferme sulla riservatezza dei dati inseriti nel sito e della presenza di un protocollo di tutela dell’utente, ovvero i dati sono criptati e non condivisi. Non cadere nella rete del phishing e/o dello smishing: Ovvero nella rete di quei truffatori che attraverso mail o sms contraffatti, richiedono di cliccare su un link al fine di raggiungere una pagina web trappola simile a quello originale.

In troppi ci cascano

“Non ci stancheremo mai di segnalare questo tipo di truffe” rileva Giovanni D’Agata, presidente dello Sportello dei Diritti. “Perché – prosegue – nonostante gli avvertimenti e gli inviti all’attenzione che continuamente rivolgiamo, sono ancora troppi i cittadini che attratti da offerte irrisorie reagiscono d’impulso e si fanno fregare facilmente. Il modo migliore per difendersi, è quello di seguire fedelmente le indicazioni della Polizia Postale”.

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