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Fake-news per condizionare l'opinione pubblica sull'aborto

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In Irlanda a fine maggio si terrà il referendum per abrogare l'ottavo emendamento della Costituzione, introdotto nel 1983 attraverso un altro referendum, che protegge la vita fin dal concepimento.

L'attesa si fa intanto incandescente, con i pro e i contro l'interruzione di gravidanza volontaria sugli scudi. Come segnala Notizie ProVita, il quotidiano The Irish Examiner aveva lanciato  l’8 febbraio, in prima pagina, il titolo “Il 75% dei medici è a favore dell’aborto entro le 12 settimane”. Il sottotitolo diceva: “Un sondaggio su 400 medici ha rilevato il loro sostegno alla liberalizzazione dell’aborto”, e continuava nel dire che “tre su quattro medici generici e operatori sanitari sono favorevoli a consentire l’accesso illimitato all’aborto fino a 12 settimane di gestazione”. Il giornale poi sottolineava che il sondaggio era stato condotto dall’Irish Medical Times. La notizia era stata ripresa anche dall'Irish Times e dal Journal.

Peccato, però, che il sondaggio non è mai esistito. O meglio, non nella forma in cui è stato presentato dal quotidiano irlandese. Alle domande, poste su Facebook e Twitter, potevano rispondere tutti, medici e non. La fake news – rivela Notizie ProVita – è stata riportata da diversi media, ma la reazione sui social media, quando si è scoperta la menzogna, è stata gigantesca. La direttrice del Journal, Susan Daily, ha ammesso  pubblicamente di aver frainteso la metodologia e quindi la notizia è stata  rimossa dal giornale e da tutti i social media ad esso relativi.

“L'era delle fake-news è arrivata in Irlanda oggi, poiché due dei maggiori media del Paese sono stati costretti a ritirare una storia completamente falsa sull'atteggiamento dei medici irlandesi”, ha commentato l'organizzazione pro-vita “Save the 8th” in una nota. “Questo – si legge ancora – è stato un fallimento collettivo dei media, anche se siamo lieti che il Journal e l'Irish Times abbiano corretto il loro errore, resta il fatto che un gran numero di irlandesi avrà letto qualcosa di completamente falso su questi giornali, e potrebbero prendere decisioni basate su queste falsità”.

Ignazio Statuario: