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Fa i bisogni in strada e picchia l'uomo che lo rimprovera

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Fa i suoi bisogni in pubblico e aggredisce l'uomo che osa rimproverarlo. E' quanto accaduto vicino alla stazione di Napoli. Il “protagonista” della squallida vicenda è un ghanese di 34 anni, clandestino sul territorio nazionale; la vittima, un pover'uomo che lo aveva richiamato per aver espletato le proprie necessità fisiologiche nelle immediate vicinanze della stazione centrale del capoluogo campano.

La dinamica

Come riporta Il Giornale, il ghanse, senza preoccuparsi delle tante persone che lo circondavano, si sarebbe calato i pantaloni in pubblico e avrebbe espletato i propri bisogni fisiologici nei pressi dell'ingresso della stazione per poi allontanarsi come se nulla fosse. Ma proprio in quel momento, un viaggiatore gli si è avvicinato intimandogli, la prossima volta, di usare i bagni pubblici, ubicati poco lontano dalla zona del “misfatto”. Il 34enne, fuori di sè per essere stato redarguito, avrebbe a quel punto aggredito il cittadino, colpendolo con un forte pugno in pieno volto, per poi allontanarsi. La povera vittima si è rivolta alla polizia ferroviaria in servizio nella stazione di Napoli. Rintracciato il ghanese e portato negli uffici della Polfer per le prime operazioni di identificazione, sono emersi i suoi precedenti, nonchè il suo status di irregolare sul territorio nazionale. L'uomo, infatti, risulta clandestino oltre che destinatario di un provvedimento di espulsione emesso dalla questura di Mantova. A causa di ciò il 34enne ha subito una denuncia a piede libero per violazione della normativa sull'immigrazione, alla quale va ad aggiungersi il deferimento all'autorità giudiziaria per il reato di percosse a danno del cittadino che aveva avuto l'ardire di rimproverarlo. Infine, i bisogni fisiologici effettuati in pubblico rientrano nella casistica degli atti osceni in luogo pubblico: per tale reato, gli è stata comminata una sanzione amministrativa pari a 10mila euro. Che, in quanto nulla tenente, presumibilmente non potrà pagare. Almeno, ripulisse la stazione dai suoi “bisognini”.

Milena Castigli: