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EX CAMPI DI STERMINIO NAZISTI TRASFORMATI IN VIDEOGAME

Il mondo dei videogame troppo spesso non conosce limiti di decenza. Quante volte vediamo i nostri figli o i loro coetanei cimentarsi in giochi di guerra o violenti, in cui si possono uccidere gli avversari nei modi più sadici? Nel caso che raccontiamo NianticLabs, consociata di Google, ha commesso una gaffe clamorosa, inserendo alcuni ex campi di concentramento nazisti tra gli scenari di Ingress, gioco di realtà aumentata per Android e iOS.  Per Gabriele Hammermann, presidente della fondazione memoriale di Dachau, il cimitero dei prigionieri locale è un importante luogo del dolore per i sopravvissuti e i parenti delle vittime. “Che venga utilizzato da Google per un gioco di intrattenimento è un’umiliazione di chi ha perso la vita” ha commentato.

Per primo è stato il magazine del settimanale Die Zeit a scoprire l’utilizzo improprio dei memoriali. Ingress, usato in tutto il mondo da milioni di giocatori su smartphone e tablet, è un complesso e articolato gioco di ruolo di conquista in un mondo virtuale. I player devono anche recarsi fisicamente in alcuni luoghi reali denominati portali, che entrano a far parte del gioco, per attaccare le postazioni nemiche. Tra questi luoghi, proposti anche dagli stessi giocatori e accettati da NianticLabs, sono stati inseriti alcuni ex campi di concentramento nazisti in Germania e Polonia.

In seguito alla proteste John Hanke, fondatore NianticLabs, si è scusato pubblicamente per l’accaduto: l’uso di ex campi di concentramento “contraddice le nostre linee guida” e ”abbiamo iniziato a eliminare tali luoghi in Germania e in Europa”. Ma la figuraccia resta.

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