Manca poco al fischio di inizio, la squadra è schierata in attesa che venga suonato il proprio inno nazionale. La tensione guizza negli occhi dei giocatori che si abbracciano e si danno la carica a vicenda, nell'attesa. Ecco la musica, le prime note…ma parte l'inno sbagliato. È la prima delle due gaffe consecutive andate in scena in uno dei grandi teatri del calcio europeo, lo Stade de Français di Parigi, poco prima che si disputasse la partita di qualificazione alle fasi finali dei Campionati eruopei 2020 tra Francia e Albania.
I giocatori allenati dall'italiano Edy Reja erano pronti a intonare il loro “Himni i Flamurit“, che significa “inno alla bandiera”, quando dagli impianti dell'altoparlante è stato diffuso l'inno di un'altra nazionale. Il “El Gran Carlemany” di Andorra. Sui volti degli undici di Tirana si leggevano sgomento e sopresa, anche se qualcuno tentava di far finta di nulla. Ma non è finita qui, perché al termine dell'esecuzione lo speaker dello Stade ha letto un messaggio rivolto però all'Armenia, non all'Albania. Si è dovuto scomodare il capo dello Stato transalpino Emanuel Macron, che ha dovuto scrivere una lettera di scuse al primo ministro albanese Edi Rama. La Francia avrà pure vinto sul campo 4 a 1 contro la squadra ospite, ma di certo non ha brillato come ospite.
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