L'obiettivo ĆØ conoscere il grado di omofobia degli studenti di terza media e quarto superiore. Il mezzo usato ĆØ un questionario da distribuire nelle scuole dell'Umbria. Ma l'iniziativa sostenuta dalla Regione e per la quale ha lavorato Federico Batini, docente all'UniversitĆ di Perugia,Ā ha scatenato polemiche.
“Ancora una volta i bambini delle scuole umbre diventano cavie da laboratorio per l'indottrinamento gender”, sbotta Simone Pillon, senatore della Lega eletto nel collegio dell'Umbria. “Protagonista – prosegue l'esponente del Carroccio –Ā la Giunta regionale umbra retta dal PdĀ che, nonostante la bocciatura del protocollo regionale da parte di prefetture sindaci, universitĆ e uffici scolastici regionali, ha deciso di forzare ugualmente la mano”. Pillon rileva che nel documentoĀ “si pongono domande che ben poco lasciano all'immaginazione. Dopo aver chiesto orientamento religioso e politico, il questionario non si fa scrupolo di chiedere ai bambini quale sia il loro orientamento sessuale, da scegliere tra seiĀ categorie tra cui una cosa tipoĀ 'esclusivamente omosessuale', 'prevalentemente omosessuale', 'bisessuale', 'asessuale'Ā etc.”. Il senatore leghista ritiene “inutile illustrare gli effetti che simili argomenti, oltretutto esposti brutalmente senza alcun sostegno educativo, possono avere sulla delicata fase di maturazione del minore”. Sugli scudi anche il consigliere regionale Sergio De Vincenzi (Umbrianext), che afferma: āQuando affermavo a piĆ¹ riprese che lāatto 15 bis, conosciuto come ālegge regionale contro lāomofobiaā avrebbe creato un tribunale dellāinquisizione āal contrarioā, aprendo varchi preferenziali per azioni di indottrinamento ideologico soprattutto fra gli adolescenti”.
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Il Comitato del Family Day sottolinea che “perĀ capire la portata fortemente invasiva della libertĆ educativa ā che ĆØ primario diritto della famiglia ā basti sapere che le domande investono temi delicatissimi come l'orientamento sessuale, passando su taleĀ aspetto implicitamente un messaggio di approvazione acritica della fluiditĆ sessuale: per questo ribadiamoĀ che nessuna ricerca, anche se fosse mossa dai piĆ¹ nobili fini, puĆ² superare il primato educativo dei genitori”. Secondo il Family Day “ĆØ molto criticabile anche la ricerca esplicita di legame tra religione, opinioni politiche e pregiudizi versoĀ l'omosessualitĆ . Studiare questa relazione senza considerare una serie enorme di variabili non haĀ fondamento nĆ© utilitĆ , se non quella di alimentare pregiudizi e divisione; inoltre, tutto ciĆ² evidenzia nelĀ progetto la volontĆ di una ideologia fatta solamente di presupposti”. Il comitato del Family day ha scritto al ministro dell'Istruzione e ricerca e alla Commissione Infanzia e Adolescenza, chiedendo il blocco del questionario.