Chiesa cattolica nel mirino di Rodrigo Duterte. Il presidente delle Filippine ha recentemente i connazionali a non andare in Chiesa a pagare “idioti”. Il suo appello: “Costruitevi una cappella in casa e pregate lì, non c'è bisogno di andare in Chiesa per pagare questi idioti“, ha detto Duterte, inaugurando un progetto di fornitura dell'acqua nella città di Davo, nel sud dell'arcipelago. Duterte ha aggiunto che le credenze cattoliche sono “arcaiche” e che quegli insegnamenti non possono essere applicati al presente, perchè fanno riferimento a 3mila anni fa. “La gente allora era nomade. Cosa sanno del mondo di oggi? E dopo pretendono che la gente segua i loro insegnamenti”.
Appena una settimana prima Duterte aveva accusato il vescovo di Caloocan, mons. Pablo Virgilio David, di praticare un furto chiedendo contributi ai fedeli più poveri e il prelato ha risposto dicendo che il presidente non sa quello che dice perchè è “malato”. Duterte ha insistito sul fatto che egli crede in un Dio diverso, colui che “non fa pagare denaro” e non è uno “stupido”. Non è la prima volta che Duterte ha chiamato “stupido” Dio e prende in giro alcuni dogmi del cattolicesimo. Come ricorda l'Agi, il braccio di ferro con la Chiesa cattolica risale al febbraio 2017 quando la Conferenza dei Vescovi ha cominciato a criticare la sanguinosa guerra contro la droga; e il presidente ha reagito insultando pesantemente i vescovi. Di lì è stato un profluvio di attacchi. Uno degli ultimi risale al primo novembre scorso, durante la festa d'Ognissanti, quando è arrivato a dire che negli edifici religiosi “invece dei ritratti di quegli ubriaconi dei santi i cristiani dovrebbero mettere una mia fotografia”. Chi sono quegli stupidi santi, ha chiesto, se non degli ubriaconi? “State con me, vi darò un solo santo patrono così potrete smettere di cercarne uno. Prendete una mia foto e mettetela sull’altare, ecco San Rodrigo”. Il popolo filippino ha una radicata tradizione cattolica: i credenti sono quasi 70milioni su 85milioni di abitanti.