La Polizia di Palermo ha eseguito una misura cautelare nei confronti di 30 persone accusate di far parte di un’organizzazione criminale. L’accusa è quella di smercio di cocaina. Undici sono state arrestate, 15 sono finite ai domiciliari e a 4 è stato notificato l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.
Le indagini hanno accertato un’attività di spaccio che partendo da Partinico si estendeva ad altri comuni della provincia palermitana come Balestrate, Trappeto, Camporeale, San Cipirello, nonché del trapanese come Alcamo, Castellammare del Golfo, Santa Ninfa, Gibellina, Mazara del Vallo. L’organizzazione gestiva grossi traffici di droga con un rilevante giro d’affari per la numerosissima clientela, che nel tempo era stata fidelizzata. Gli uomini che gestivano le basi di spaccio facevano ricorso anche alla violenza per il recupero dei crediti. L’associazione portava avanti la sua attività senza temere di incappare nelle indagini delle forze dell’ordine.
Coinvolgeva la nipotina di 9 anni nel conteggio dei soldi
Tra gli aspetti più inquietanti dell’indagine, è emerso che uno degli accusati usava la nipote di nove anni per contare il denaro guadagnato con la vendita della cocaina. Le microspie piazzate all’interno dell’auto dell’uomo lo hanno registrato mentre invitava la bambina a contare e nascondere i soldi temendo una perquisizione. “Conta i soldi, guarda quanti sono”, diceva alla nipotina. Gli agenti del commissariato di Partinico, che ascoltavano in diretta le conversazioni dell’indagato, sentivano il fruscio delle banconote mentre la bambina contava. “Ora mettili in tasca”, diceva ancora il nonno, che è stato arrestato nel corso dell’operazione.