Una storia che ha un po’ il sapore della discriminazione e lascia con l’amaro in bocca, soprattutto se si pensa che in questo caso il “problema” fosse un bimbo autistico di soli 7 anni. A raccontare la storia sul blog www.miofiglioautistico.it è il giornalista e scrittore Gianluca Nicoletti. La mamma si chiama Elena e da Ravenna, dove risiede insieme al marito e al figlio, lo scorso 28 aprile ha viaggiato fino a Roma per accompagnare il piccolo ad un controllo in day hospital nel reparto di neuropsichiatria infantile del Bambino Gesù.
A causa del brutto tempo che imperversava sulla Capitale, la coppia ha delle difficoltà a trovare parcheggio, soprattutto in una zona vicino al centro, e arrivano al bed and breakfast con il bambino innervosito dallo stress e dalla stanchezza per il viaggio. A quanto sembra all’ingresso della struttura non hanno trovato una persona accogliente e comprensiva, ma al contrario il proprietario ha iniziato a fare problemi. Il titolare ha paura che il bambino possa fare troppo rumore, buttandosi a terra e urlando, potrebbe disturbare gli altri ospiti e se mai fosse accaduto avrebbe “dovuto chiamare i carabinieri”.
In poche parole alla coppia viene fatto capire che non sono i benvenuti e che sarebbe meglio che trovassero una sistemazione alternativa. Alla fine la famiglia è costretta ad andarsene e passare la notte a casa di alcuni parenti ad Ardea, circa 50 chilometri da Roma. Inutile dire che il bambino ha accusato fortemente tutta la vicenda, tanto che la visita del giorno seguente potrebbe essere stata compromessa dal forte stato di agitazione in cui si trovava il piccolo. Inoltre nel post si legge che qualcuno ha provato a contattare il B&B, chiedendo una stanza per una famiglia con un bimbo autistico. Chi ha risposto al telefono racconta l’episodio del giorno precedente, specificando che “se il bambino ha gli stessi comportamenti sarebbe meglio che scegliessero un altro posto”.