Le è stato asportato lo stomaco per “errore dopo una diagnosi di tumore maligno che, successivamente si sarebbe rivelata totalmente sbagliata. La vicenda risale al 2016 quando Maria S., 53 anni, è stata sottoposta all’asportazione totale dello stomaco all’Irccs sestese Multimedica.
E’ il 4 aprile 2016 quando inizia il suo calvario: non riesce più a mangiare, è arrivata a pesare da 58 a 37 chili, e ha dovuto sottoporsi a una serie di dilatazioni in gastroscopia del buco dello stomaco.
La diagnosi
Il tutto per una diagnosi errata. Infatti, i medici le avrebbero detto di avere un tumore maligno allo stomaco, ma in realtà le biopsie, i cui risultati, non sarebbero stati aspettati dai medici prima di sottoporre la donna all’operazione, hanno rivelato che la donna soffriva di un’ulcera gastrica.
Dell’assenza degli esiti delle biopsie, sempre secondo l’accusa, i medici non avrebbero informato neanche la donna. Inoltre, secondo quanto ricostruito dal pm, sembrerebbe che nel corso dell’intervento i medici non abbiano eseguito biopsie per ulteriori valutazioni. Inoltre, sempre secondo l’accusa, non avrebbero rispettato le linee guida in materia che impongono, ove possibile, di privilegiare un’asportazione parziale.
Il processo
Il chirurgo che nel 2016 ha operato la donna è stato condannato oggi a Monza a 2 anni di carcere, senza sospensione, per lesioni colpose gravissime. Il chirurgo, in solido con il responsabile civile Multimedica spa sono pure stati condannati a versare una provvisionale di 300 mila euro alla signora e di 20 mila euro al marito. Assolta invece la dottoressa che era stata secondo operatore.