Proprio mentre il governo, le parti sociali e confindustria sono impegnate nella definizione della fase 2, si registrano delle violazione al divieto di produrre. Una situazione certamente difficile per gli impresari che non producono profitti e che guardano al futuro con incertezza. Ma la Guardia di Finanza è dovuta intervenire a Chieti, multando un’azienda.
L’intervento degli agenti
Continuava a produrre, ma non poteva farlo: un’azienda della provincia di Chieti è stata sanzionata dalla Guardia di Finanza di Chieti. Il motivo è l’inosservanza delle misure di sospensione previste dal Governo, in quanto non rientrante tra le attività consentite dal Dpcm del 22 marzo ed al Decreto del Ministero dello Sviluppo Economico del 25 marzo non autorizzate dal Prefetto a continuare la produzione.
La sanzione
Il titolare della società è stato multato con una sanzione amministrativa da 400 a 3.000 euro. Inoltre è stata disposta l’immediata chiusura provvisoria dell’attività per cinque giorni allo scopo di impedire la prosecuzione o la reiterazione della violazione, in attesa dei successivi provvedimenti della Prefettura. Per l’azienda è prevista anche la sanzione accessoria della chiusura dell’esercizio da 5 a 30 giorni, sanzione che sarà irrogata dalla Prefettura di Chieti.
Il caso del magazziniere in nero
Al suo interno, inoltre, è stato trovato un lavoratore intento a svolgere le mansioni di magazziniere senza regolare contratto di lavoro. La sua posizione sarà esaminata nel corso di una separata attività ispettiva in materia di lavoro. Per il dipendente ‘in nero’ è scattata la sanzione amministrativa da 400 a 3.000 euro in quanto, in assenza di un regolare contratto di lavoro, si è spostato dal proprio Comune di residenza verso un altro Comune senza comprovate motivazioni.
I dati del Viminale
Ieri, nella giornata dell’8 aprile, secondo i dati del Viminale sono state controllate dalle forze dell’ordine 286.912, di cui 10, 267 denunciate. Le aziende e le attività sottoposte a supervisione sono state 99.223, di cui quasi duecento denunciate.