Chissà cosa avrebbe detto don Tonino Bello, vescovo di Molfetta dal 1982 al 1993, per la morte di un clochard nella vicina Barletta (diocesi di Trani), lui che ai senza setto aveva dedicato più di un’omelia e uno scritto.
Il corpo di uomo, identificato come senza fissa dimora, è stato infatti ritrovato nei giorni scorsi in un casolare abbandonato sul lungomare di Barletta.
“E’ una sconfitta per tutti noi”, afferma il sindaco di Barletta, Cosimo Cannito. Il primo cittadino assicura che l’Amministrazione comunale si metterà in contatto con i familiari dell’uomo e si occuperà della sua sepoltura.
“Esistono, però, nella nostra città – aggiunge il primo cittadino – luoghi che l’Amministrazione comunale sostiene e finanzia, come la Caritas, che offrono un rifugio a chi ne ha bisogno, ma la povertà e le situazioni di disagio sono aumentate e probabilmente non tutti riescono ad essere accolti e la pandemia non aiuta. Sono tanti gli angoli, i ruderi, le strade che offrono un riparo di fortuna a queste persone disperate, né glielo si può impedire senza offrire loro alternative dignitose, che il comune non ha. Quel casolare, di proprietà del demanio marittimo, non è di certo un rifugio sicuro, ma spesso è l’unico che queste persone trovano”.