In Canada alcuni alteti maschi potranno scegliere di competere nelle discipline sportive con atlete di sesso femminile. Lo ha stabilito un'organizzazione sportiva che si occupa di sport nei campus universitari, approvando un documento che consente ai maschi biologici che si identificano come femmine, ad esempio, di giocare a calcio in squadre femminili oppure sfidare corritrici donne in pista d'altetica. “Con effetto immediato, gli studenti-atleti di U Sports (questo il nome dell'organizzazione, ndr) saranno idonei a competere nella squadra che corrisponde al loro sesso assegnato alla nascita o alla loro identità di genere”. Si precisa inoltre che agli uomini basterà identificarsi come femmine, non ci sarà bisogno di dimostrare di aver avuto un intervento chirurgico.
Gwendolyn Landolt, vicepresidente nazionale e consulente legale dell'organizzazione Real Women of Canada, ha criticato questa nuova politica sostenendo – riferisce LifeSiteNews – “che sfugge al buonsenso” e lascia che le donne siano sopraffatte sportivamente da avversari maschi “che hanno un vantaggio fisiologico”. Secondo la Landolt, questa novità “mette fine agli sport competitivi” perché “uomini e donne fisicamente non sono uguali”. E ancora: “Non è solo la massa muscolare, i cuori degli uomini sono più grandi, il loro sistema respiratorio è diverso, i loro corpi sono costituiti in modo diverso – e questa è la linea di fondo”. Per la Landolt, così si rischia di accettare qualcosa di irragionevole. Di qui il suo invito alle atlete nei campus universitari ad opporsi a questa politica. “Mi oppongo al dipartimento sportivo delle università e lancerò petizioni e lettere”, ha detto. E ha concluso: “Questo è assurdo e completamente inaccettabile”.