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Choc in Campania: la truffa dei test falsi che ha fatto circolare migliaia di positivi al Covid

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E’ a dir poco scioccante ciò che emerge dall’articolo della giornalista Amalia De Simone, pubblicato sul sito tpi.it, relativo all’esclusiva inchiesta con la quale ha portato alla luce una truffa dei test falsi che ha permesso a migliaia di positivi al Coronavirus in Campania.

Cosa è successo

In piena emergenza coronovirus, con la seconda ondata che sta facendo registrare un numero impressionante di nuovi contagi, c’è chi ha pensato bene di lucrare sulla salute altrui, incurante dei problemi che sarebbero potuti sorgere.

Come emerge dall’inchiesta di Tpi, un’organizzazione campana ha messo in piedi una mega truffa con falsi test per il coronavirus, alcuni dei quali già utilizzati su altri pazienti e processati con macchinari utilizzati per testare la brucellosi nei bovini.

Le intercettazioni

“Io gli facevo il tampone e lo mettevo sulla striscetta già usata e non gli dicevo niente. Non attendevo nemmeno i venti muniti e gli dicevo: è negativo guagliò, tutto a posto! Capito? Tanto io già so che quella striscetta è negativa quindi non tengo il rischio. (…) Che me ne fotte… Nella sua testa lui è negativo. Se pure fosse stato positivo già avrebbe fatto i guai… Che me ne fotte a me”.

Sono le parole di un’intercettazione, ottenuta in esclusiva da Tpi, dell’indagine dei carabinieri del Nas di Napoli che ha portato a scrivere nel registro degli indagati 17 persone.

L’attività criminale ha portato al diffondersi dell’epidemia, in quanto migliaia di persone – che credevano dopo aver fatto il test di essere negative – hanno circolato liberamente mentre invece erano positive al virus. 

Fatti una gravità inaudita

Si tratta di fatti di una gravità inaudita. L’operato dell’organizzazione criminale, infatti, ha messo in pericolo la salute e la vita di migliaia di persone, permettendo all’epidemia di avere una più larga diffusione. Una truffa a danno delle salute delle persone è sempre da condannare, ma in questo momento storico così delicato, dove c’è in gioco la vita di mote persone, è impensabile che si possano verificare episodi simili.

Manuela Petrini: