Probabilmente per evitare il pagamento di un pedaggio, un camionista peruviano è uscito dall'autostrada ed è rimasto bloccato nel deserto. Oltre alla manovra che viola il codice della strada, l'autista del mezzo pesante ha danneggiato uno dei siti Unesco più famosi ed enigmatici del mondo: quello delle linee di Nazca.
Un danno irreparabile
Ignorando i cartelli che segnalavano e vietavano l'accesso alla zona del sito, Javier Jesus Flores Vigo, 40 anni, ha danneggiato per sempre un'area vasta circa 500 metri quadrati. Il camionista, che ha rovinato irreparabilmente almeno tre linee, è stato prima arrestato e poi rilasciato. Ora rischia il pagamento di un'ammenda e persino il carcere. Secondo quanto riferito dalle autorità peruviane, le ruote del veicolo hanno lasciato grossi solchi nell'area.
Non si tratta di un incdente isolato
Nonostante i controlli serrati, non è la prima volata che il sito Patrimonio dell'Unesco viene danneggiato. L'ultima volta, nel 2014, un attivista i Greenpeace aveva lasciato alcune impronte di piede vicino al disegno di un colibrì mentre posizionava una grande scritta, a lettere gialle, “Time for change”.
Le linee di Nazca
I geoglifi, ovvero le linee tracciate sul terreno nel deserto di Nazca, un altopiano arifdo che si estende per un ottantina di chilometri tra le città di Nazca e di Palpa, nel Perù meridionale. Oltre 13mila linee che si intrecciano per formare più di 800 disegni. Sarebbero state tracciate oltre 15.000 anni fa dai popoli che abitavano la zona, ma il loro significato è ancora poco chiaro. Alcuni esperti pensano che siano state fatte per motivi rituali, altri per scopi astronomici. I disegni si estendono su un'area di circa 500 chilometri quadrati e, malgrado siano profondi pochi centimetri, grazie al clima arido della regione, finora hanno resistito alle intemperie metereologiche e allo scorrere del tempo… ma non alla mano dell'uomo. O in questo caso alle ruote di un camion.