Aumentano i costi per energia elettrica e gas.
l trend di crescita dei prezzi delle materie prime porterà infatti nel secondo trimestre del 2021 ad un aumento delle bollette dell’energia per la famiglia tipo in tutela del 3,8% per l’elettricità e del 3,9% per il gas.
Lo comunica Arera, secondo la quale per l’elettricità la spesa per la famiglia-tipo nell’anno compreso tra il primo luglio 2020 e il 30 giugno 2021 sarà di circa 517 euro, (-0,7%) rispetto ai 12 mesi equivalenti dell’anno precedente con un risparmio di circa 4 euro su base annua; per la bolletta gas la spesa sarà di circa 966 euro (-5,2%) con un risparmio di circa 52 euro su base annua. Il risparmio complessivo annuale sarà di circa 56 euro.
Perché sono saliti i costi
In particolare, per quanto riguarda l’aggiornamento dei prezzi dei servizi di tutela, gli aumenti sono sostanzialmente legati al trend di crescita delle quotazioni delle principali commodities energetiche. Il trend in salita ha caratterizzato gli ultimi mesi del 2020 e soprattutto il primo trimestre 2021. Infatti, per il gas naturale (che ha un effetto rilevante anche per la generazione elettrica) il prezzo spot nel primo trimestre 2021, in base ai dati di pre-consuntivo, si è attestato intorno ai 19 €/MWh, con un aumento di circa il 27% rispetto al livello medio registrato nel quarto trimestre 2020, complici anche temperature più rigide dello scorso inverno.
Nel primo trimestre 2021, il Prezzo Unico Nazionale dell’energia elettrica (PUN), sulla base dei dati di pre-consuntivo, risulta pari a circa 58 €/MWh, in aumento del 19% rispetto al quarto trimestre 2020. Sullo stesso livello di prezzo si attestano le recenti quotazioni a termine per il secondo trimestre 2021.
Il dettaglio dei costi
Nel dettaglio delle singole componenti in bolletta, per l’energia elettrica l’aumento è legato principalmente al rialzo della componente materia prima, con un impatto del +3,8% sul prezzo finale della famiglia tipo. Per il gas naturale, l’andamento è causato da un aumento della componente materia prima. Ciò si basa sulle quotazioni a termine relative al prossimo trimestre, con un impatto del +4,05% sul prezzo finale della famiglia tipo. Una lieve compensazione arriva dal ribasso delle tariffe regolate di rete (trasmissione, distribuzione e misura) che incide per -0,14% sul prezzo finale. Invariati gli oneri generali di sistema. Si arriva così al +3,9% per l’utente tipo in tutela.
La parola alle associazioni dei consumatori
Gli aumenti di luce e gas stabiliti dall’Arera equivalgono, secondo uno studio dell’Unione Nazionale Consumatori, per una famiglia tipo a 21 euro in più per la luce e 39 euro per il gas su base annua. Una maggior spesa complessiva pari, quindi, a 60 euro. “Una doccia fredda per i consumatori! Una pessima notizia! Un rialzo non può che mandare in tilt i bilanci delle famiglie già in difficoltà per via dell’emergenza Covid”, afferma Marco Vignola, responsabile del settore energia dell’Unione Nazionale Consumatori. “Per questo avevamo proposto all’inizio della pandemia di ridurre l’Iva sul gas al 10% sull’intero consumo e non solo sui primi 480 Smc annuali come è attualmente. Lo chiediamo ora anche al Governo Draghi” conclude Vignola.
Di “vera e propria stangata per le tasche dei consumatori italiani”, parla anche il Codacons. “Per il secondo trimestre consecutivo le tariffe salgono, confermando un trend al rialzo determinato sia dalle speculazioni sui mercati all’ingrosso dell’energia, sia dal caro-benzina che, esattamente come previsto dal Codacons nei giorni scorsi, ha avuto effetti diretti sulle tariffe – afferma il presidente Carlo Rienzi – Le bollette energetiche degli italiani risultano così tra le più alte d’Europa, e sulla spesa degli italiani per luce e gas pesa una tassazione oramai insostenibile: quasi la metà della bolletta del gas se ne andrà dall’1 aprile per oneri e imposte (il 43,1%), mentre per l’elettricità la tassazione pesa per il 33,1% su ogni fattura”.