Fucili, tute mimetiche, coltelli ed esplosivi. Quando si pensa ai terroristi, si immaginano vestiti in tenuta da guerra. Ma in America Latina le cose vanno diversamente. Infatti, un’operazione dell’intelligence colombiana contro una cellula dell’Eln, l’Esercito di Liberazione Nazionale (un’organizzazione di guerriglia insurrezionale marxista che opera in diverse zone del Paese dal 1964), ha avuto un epilogo sorprendente. Due agenti, infiltrati nell’organizzazione, hanno avuto un ruolo fondamentale nell’azione che ha portato all’arresto di una ventina di guerriglieri.
Il blitz notturno decisivo, in parte documentato da un video pubblicato dal giornale “The Sun”, ha sorpreso gli uomini dell’Eln in una tenuta “speciale”: i ribelli erano impegnati in una sorta di concorso per drag queen, tra bikini e reggiseni. Le indicazioni degli agenti infiltrati hanno permesso all’esercito di localizzare il party e di catturare, in particolare, 7 elementi di spicco dell’Eln. Anche se ha meno affiliati (3.500-5.000 guerriglieri) ed è meno nota delle Farc, l’Eln era molto influenzata dalla teologia della liberazione, rifiutava il modello sovietico e privilegiava un sistema economico e politico autoctono. Per disposizione statutaria, rifiuta di legarsi al narcotraffico, anche se nella pratica accade che singoli fronti si leghino al narcotraffico per autofinanziarsi.